Ormai da anni, regolarmente, sulla stampa regionale e negli interventi pubblici, l’assessore regionale della Sanità (uscente), Luigi Arru, ci regala le sue ‘perle di saggezza’, bollando come falsità tutte le critiche alle sue riforme.
L’assessore Arru continua imperterrito a difendere le sue ‘riforme’ e persiste nel non considerare e capire i malumori e le critiche che, soprattutto in questo periodo pre-elettorale, provengono da più parti ed anche dalla sua stessa parte politica. Probabilmente, qualcuno avrà valutato che la difesa, sua e del suo operato, non si coniuga col consenso elettorale (volgarmente, voti). Il sospetto è fortemente fondato. Intanto, tutte le forze d’opposizione preparano la prossima campagna elettorale con l’obbiettivo comune di eliminare la Asl unica e riorganizzare il sistema sanitario, a partire da quello territoriale; molti consiglieri dell’attuale maggioranza, impegnati nella ricerca spasmodica di consensi, tentano di smarcarsi in extremis dall’Assessore; i cittadini, le prime vittime della ‘mancata sanità’ e gli operatori di tutta la Sardegna auspicano un cambiamento radicale e sicuramente si stanno preparando per non sbagliare ‘croce’ il prossimo febbraio.
A proposito delle falsità che Arru attribuisce a coloro che lo contestano, accusandoli di automatismo, viene spontaneo farsi alcune domande. Quali sono i dati reali del tanto decantato risparmio della spesa sanitaria, che si sarebbero registrati con la nuova riforma, supportati, però, da tabelle e delibere? Quali e quante sono le risorse che l’Assessorato (e direzione generale) della Sanità ha elargito all’Ats, a discapito delle Aou di Cagliari e Sassari e dell’Azienda Brotzu? Qual è la spesa effettiva per la gestione della Asl unica? Sopratutto se, come si dice ormai sempre più insistentemente, la spesa è superiore a quella complessiva di tutte le ex Asl (erano otto) insieme. Come mai, proprio ora, c’è stato uno stanziamento di fondi da distribuire, principalmente alla Asl unica, per assumere personale interinale (con contratti della durata di 4 anni)? Le imminenti consultazioni regionali sono un ottimo argomento per classificarla come una manovra prettamente elettorale, nonostante in questi anni, più del solito, sia stato urlato il ritornello che la politica non sarebbe più dovuta entrare nelle scelte e nell’organizzazione del mondo sanitario. Come mai si è determinata una drammatica situazione nelle due Università, di Cagliari e Sassari, tra scuole di specializzazione chiuse e mancanza dei requisiti per l’accreditamento e di chi siano le responsabilità?
Nei confronti di malumori e critiche Arru ha sempre risposto con l’arroganza assessoriale di chi in questi anni non è andato oltre il proprio naso, riconoscendo un’unica verità, la sua, e ritenendo incompetenti tutti gli altri interlocutori. Il tema sanità sarà un vero problema per il candidato governatore del centro sinistra, che dovrà gestire anche la ‘minaccia’ di Arru di volersi candidare per difendere le sue riforme. Avendo rinunciato alle Primarie, il Partito democratico potrebbe utilizzare il tempo libero organizzando un referendum pro o contro la candidatura dell’Assessore. Per adesso, almeno un messaggio è chiaro: Pigliaru e la sua Giunta, pur avendo sbandierato grandi ‘successi’, qualunque cosa succeda, è già archiviata e da febbraio tornerà a casa.
Doctor House
(admaioramedia.it)