Caro Direttore, il 15 novembre nelle sale cinematografiche italiane è uscito il film “Red land” (“Rosso Istria”) che racconta uno spaccato di storia nostrana che è stata nascosta per tanto tempo dagli infoibatori e ‘amici’ loro che, oltre ai nostri connazionali, colpevoli solo di essere italiani, hanno cercato di infoibare anche la verità.
Un film che porta finalmente alla luce delle masse, la triste storia di Norma Cossetto, che poco più che bambina, venne torturata nel più vile e atroce dei modi, seviziata e uccisa. Una vicenda che ancora aspetta giustizia ma che inizia, almeno per ora, ad aver voce e ad essere ascoltata dopo decenni di vergognoso silenzio, un silenzio che qui in Sardegna, caro Direttore, sembra che si voglia proprio mantenere. E’ proprio questo il motivo della mia lettera: in Sardegna, e dico in tutta l’Isola, non esiste sala cinematografica che abbia messo in programmazione il film. Un oscurantismo che ha sapore di discriminazione e di emarginazione culturale che proprio non riesco a digerire!
Roma, Milano, Padova, Messina, Genova, Bergamo, Trieste, Udine, Bolzano, Verona, Siena, Caserta, Torino, Cesena, Catanzaro, La Spezia, Venezia, Treviso, Gorizia, Vicenza, Pordenone e molti città di provincia hanno aderito proiettando nelle loro multisale o nei piccoli cinema la pellicola, spezzando un silenzio che ormai chiamarlo assordante non stride quanto dovrebbe. Non vedere Cagliari, la mia città, accanto all’elenco delle altre città aderenti è una delusione, il silenzio della mia città fa male!
Dal sito virgilio.it è apparsa timidamente giorni fa un’unica programmazione cittadina nella sala numero 8 della multisala Uci di via Santa Gilla, per sabato 17 novembre alle 17:10, programmazione che il giorno stesso è stata annullata, motivo? Non pervenuto. Sarà stato forse un errore del sito? Escludendo qualsiasi pensiero di malafede, chiedo: forse le sale di proiezione cinematografica sarde, in particolare quelle di Cagliari, non ritengono la pellicola “Red land” di loro interesse, nonostante il gradimento del pubblico sui maggiori forum raggiunga anche un punteggio di 4,8 su 5? L’assessore comunale alla Cultura Frau non dovrebbe intervenire per colmare un vuoto imposto alla memoria storica dei propri cittadini? La pellicola dovrebbe essere proiettata in sale pubbliche dedicate e dovrebbe essere invitata tutta la popolazione a prendere visione di un film che entra di diritto nella coscienza storica italiana, un diritto che oggi al popolo sardo è ingiustamente negato. Amaramente.
Jessica Pilloni, cittadina delusa
(admaioramedia.it)
4 Comments
Stefania Musselli
le cazzate le proiettano pero’
Manuela Atzeni
Quando si tocca il rosso sinistro tutti mettono la testa sotto la sabbia o si voltano dall’altra parte..da quel poco che ho letto si tratta dell’immediato dopoguerra ma chi è che ha seviziato la povera ragazza? I titini o i partigiani nostrani? La solita ipocrisia della sinistra italiana?
Gabrio Tullio
Volevo proprio vederlo con mio figlio adolescente e non trovavo la programmazione adesso capisco…… vergognosi
Giorgio Carta
Poi urlano al razzismo..