Il rapporto sullo stato di attuazione del Piano Sulcis, al 31 ottobre, parla di interventi per 1.243 milioni di euro (806 milioni provenienti dal bilancio pubblico e 437 milioni da capitali privati), un’occupazione, conclusi gli interventi, stimata in 4.500 unità, oltre l’occupazione di cantiere in 860 unità.
Gli interventi sono classificati in investimenti imprese, zona franca urbana, scuola e ricerca tecnologica, infrastrutture, bonifiche e risanamento ambientale. I primi, già contrattualizzati o istruiti positivamente, ammontano a 415,9 milioni di euro, sostenuti con 51,4 milioni di contributi a fondo perduto e 186,5 milioni di finanziamento da rimborsare. L’impatto occupazionale complessivo sul territorio è stimato in circa 3.740 unità, tra occupazione diretta, contrattisti e indotto. La Zona franca urbana coinvolge 4.375 piccole imprese e concede sconti fiscali e contributivi pari a 124,9 milioni di euro, di cui 60,01 milioni già istruiti. Il totale degli investimenti in bonifiche e risanamento ambientale è di 410,2 milioni di euro, di cui 166,4 milioni di capitale pubblico e 243,8 di capitali privati; l’occupazione dei cantieri è stimata in 426 unità. Gli ulteriori interventi riguardano scuola e ricerca tecnologica (investimenti in corso pari a 70,4 milioni) ed infrastrutture (213,5 milioni).
Per quanto riguarda la salvaguardia del comparto metallurgico, ci sono i contratti di sviluppo Eurallumina e Sider Alloys con investimenti per complessivi 294,9 milioni di euro, incentivati con contributi a fondo perduto di 14,9 milioni di euro e con un finanziamento da rimborsare di 151,4 milioni di euro. Ai contratti di sviluppo è associata un’occupazione complessiva di 2.690 unità. Sono finalizzati all’innovazione ed alla diversificazione gli investimenti delle imprese (escluse Eurallumina e Sider Alloys), per scuola e ricerca tecnologica, gli investimenti in infrastrutture per porti (escluso Portovesme), l’interconnessione dei bacini, funzionale soprattutto all’agricoltura, le opere per la valorizzazione dei luoghi e per gli insediamenti produttivi, la Zona franca urbana destinata alle piccole e micro imprese.
Sui bandi emessi dal 2016, le imprese hanno presentato 226 proposte di investimento (97 riguardano il turismo e 24 l’agroalimentare) sino a 800mila euro di cui 88 istruite con merito positivo, mentre per altre la valutazione è in corso. Poi ci sono 19 proposte per investimenti compresi fra 1,5 e 20 milioni di euro di cui nove (6 nel ricettivo turistico) già esaminati positivamente. A questi si aggiungono due contratti di filiera agroalimentare (investimenti approvati per 14 milioni di euro) e uno di sviluppo (bioedilizia, già approvato, per 24,8 milioni di euro). Sotto la voce altri investimenti, invece, sono classificati gli interventi di bonifica e risanamento ambientale, la viabilità, il dragaggio del porto industriale di Portovesme e altri interventi minori. L’impegno di risorse pubbliche per questi interventi è pari a 259,8 milioni di euro, vale a dire il 32,3% del totale. Altre attività rilevanti per lo sviluppo del territorio, sebbene non comportino impegni finanziari, la delimitazione della zona franca doganale a Portovesme, approvata dalla Giunta regionale, e la riforma del Parco Geominerario, con la fine del lungo commissariamento.
“La performance degli impegni è buona se si tiene conto del ritardato avvio di una parte consistente dei programmi e del fatto che taluni rilevanti programmi previsti nel Piano Sulcis sono stati finanziati anche a significativa distanza temporale dalla sottoscrizione – ha commentato il coordinatore del Piano, Salvatore Cherchi – È invece in notevole ritardo l’andamento dei pagamenti. Questo è il dato più critico, soprattutto per le infrastrutture e le autorizzazioni. Le cause sono ascrivibili alla complessità e complicazione dei procedimenti autorizzativi e a persistenti problemi organizzativi. Su queste cause, peraltro ampiamente conosciute, occorre intervenire”. (red)
(admaioramedia.it)