È stato pubblicato sul sito della Regione l’avviso che estende il finanziamento regionale per la realizzazione di reti per la videosorveglianza a tutti i Comuni della Sardegna, con l’obiettivo di avere sistemi tecnologici di monitoraggio e controllo per assicurare nei contesti urbani condizioni ambientali di sicurezza e favorire la prevenzione e il contrasto di attentati e atti intimidatori ai danni degli amministratori locali.
È la seconda fase di un intervento che risponde alle esigenze più volte manifestate dai sindaci e che ha già prodotto, con il primo intervento, concreti risultati in tutto il territorio regionale. Possono fare richiesta di contributo i Comuni singoli, le Unioni di Comuni e le aggregazioni tra almeno tre Comuni. Il finanziamento complessivo ammonta a 16 milioni 930mila euro, di cui un milione 225mila quale integrazione ai Comuni che hanno partecipato al precedente bando in forma associata. La dotazione finanziaria è sufficiente a coprire la totalità delle potenziali domande di contributo. Si va dai 35mila euro per i Comuni sino ai 1.000 abitanti ai 200mila euro per i centri oltre i 20mila abitanti. In caso di partecipazione nella forma aggregata, è necessario indicare il comune capofila che assumerà il ruolo di unico interlocutore nei confronti dell’amministrazione regionale e di soggetto direttamente responsabile delle attività di realizzazione, gestione, rendicontazione e monitoraggio dell’intervento proposto. Le domande vanno inoltrate entro il prossimo 16 novembre.
“Sono coinvolti in questa nuova fase del progetto 267 comuni – ha sottolineato l’assessore regionale degli Affari generali, Filippo Spanu – Le modalità del bando, basato su una procedura ‘a sportello’ rendono spedito l’iter per l’acquisizione delle risorse e per l’avvio delle opere. Puntiamo su un sistema molto avanzato sul piano tecnologico in un quadro di coordinamento con le centrali delle forze di polizia. È un intervento della Giunta in stretto raccordo con l’Anci e con gli amministratori locali che avvertono la necessità di avere una efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza. La Sardegna, in questo campo, fa da battistrada rispetto alle altre regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti”.
Per l’assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu: “Si tratta di un percorso articolato ma condiviso dalla Regione e dagli enti locali, di cui la videosorveglianza è un importantissimo tassello che consente di aumentare la sicurezza nei territori e la percezione che i cittadini hanno di essa. Ricevere dalle forze di polizia gli indirizzi operativi per il miglior utilizzo delle risorse e delle apparecchiature tecnologiche da mettere in rete è uno dei passaggi fondamentali di questo progetto”. (red)
(admaioramedia.it)