Dopo le polemiche sulla ‘bocciatura’ del Ministero della Sanità, della riforma della rete ospedaliera in Sardegna, proposta dalla Giunta Pigliaru, ed approvata in Consiglio regionale lo scorso 25 ottobre, arrivano altre segnalazioni dei problemi derivanti dalle scelte effettuate nei presidi sanitari.
“La disorganizzazione degli ospedali cagliaritani Binaghi e Businco incidono gravemente sulla qualità delle cure e sulla vita dei pazienti – ha evidenziato Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori – Ma le cose sono destinate addirittura a peggiorare. Pigliaru e Arru fermino la direttrice Pintus prima che sia troppo tardi. Nel reparto di Ematologia del Binaghi è stata occupato l’intero corridoio del terzo piano, facendone una grande sala d’attesa che ogni giorno ospita fino ad un centinaio di persone. Mi chiedo perché non si sia studiate soluzioni alternative, tali da favorire un utilizzo razionale degli spazi”.
Inoltre, “in un’ala contigua verrà trasferita la Neuroriabilitazione dall’ospedale Brotzu, in completo spregio delle esigenze dei reparti chirurgici – ha aggiunto Cossa – Basti pensare che al posto della Direzione della Chirurgia oncologica ci sarà una palestra e un’ala sarà trasformata con stanze di degenza che devono rispondere ai requisiti per i pazienti della Neuroriabilitazione. Si crea altro caos spostando medici e reparti seguendo criteri inconcepibili e schizofrenici: il reparto di degenza è al terzo piano, i medici che faranno le dimissioni al quarto, e le medicazioni al secondo piano. Senza contare i referti istologici che arriveranno al quarto piano, con le cartelle cliniche sistemate al piano di sotto. Come se non bastasse, un’ambulanza sarà sottratta alla sua funzione per fare la spola continuamente tra il Brotzu e il Businco, per trasportare neurologi, urologi, neurochirurghi chiamati frequentemente in consulenza dalla Neuroriabilitazione”.
Non solo disagi e problemi per personale e pazienti, ma, secondo il consigliere dei Riformatori, anche uno spreco di soldi: “Tutti i lavori previsti per questa razionalizzazione costeranno 390mila euro dalle tasche dei sardi, opere che saranno inutili fra due anni, dato che nel 2020 all’Ospedale San Michele è prevista l’apertura del ‘Trauma center’ con annessi unità spinale e, appunto, Neuroriabilitazione. Prima di buttare via soldi che sarebbero potuti servire per rimettere a posto le vetuste sale operatorie del Businco, la Giunta e l’assessore Arru si fermino a pensare quanta poca considerazione hanno per la qualità della degenza dei pazienti e delle condizioni di chi ci lavora”.
Riduzione dei servizi anche all’ospedale Merlo di La Maddalena, che impoverisce pesantemente una struttura considerata indispensabile per quel territorio: “Il riordino della rete ospedaliera ha decretato il depotenziamento dei piccoli ospedali – ha spiegato Edoardo Tocco, consigliere regionale di Forza Italia – Abbiamo auspicato la salvaguardia di un sostegno per le donne con un reparto di ginecologia. Nulla è stato fatto. E’ un dramma, perché anche la divisione di oncologia è aperta ufficialmente senza l’erogazione di terapie, ma solo con il prelievo propedeutico ai trattamenti. Tantissimi i malumori per la soppressione di alcuni servizi indispensabili nell’Isola: si pensi alla mancanza di un reparto di Chirurgia e la dialisi che opera sino alle 14, senza la reperibilità degli operatori Una situazione sempre più critica, occorre adottare modifiche alla riforma della rete sanitaria”. (red)
(admaioramedia.it)