E’ stato aggiudicato dalla Provincia di Sassari il nuovo appalto per il trasporto scolastico degli alunni disabili negli istituti superiori: nella tratta Sorso-Sennori l’incarico è stato assegnato ad una cooperativa che utilizza ambulanze o pulmini con sembianze di ambulanza, con le quali va a casa dei ragazzi e li accompagna a scuola.
Ne danno notizia le associazioni del Nord Sardegna che hanno immediatamente espresso stupore e incredulità: “Tecnicamente potrebbe anche essere tutto normale: le ambulanze sono mezzi attrezzati per il trasporto di persone disabili con conducente – hanno scritto in un comunicato Sensibilmente onlus, Uildm, Abc, Comitato famiglie per la 162, Anpa, Aima, Afarp, Ufha, Uici, Anmic – Quello che a noi appare gravissimo è che sia considerato normale che a gestire una parte del servizio sia una cooperativa che si occupa di emergenza e 118, che lo faccia con ambulanze e non con normali pulmini multiposto attrezzati. Il tutto con personale vestito da servizio di ambulanza, pettorine e abbigliamento connesso. Quello che appare grave è che per un ragazzo o una ragazza con disabilità che va alle scuole superiori possa essere considerato normale arrivare davanti all’istituto scolastico con zainetto e giubbotto, scendere dalla ambulanza ed incontrare i compagni, il tutto tra gli sguardi attoniti dei compagni di scuola”.
Per le associazioni, si tratta di un fatto pericolosissimo e grave per l’equilibrio interiore dei ragazzi e delle ragazze disabili: “Si vedono medicalizzati ed ancora più allontanati dal gruppo dei pari. Gli effetti negativi sono stati già percepiti da diversi genitori. Questa cosa vanifica mille sforzi di inserimento e integrazione fatti ogni giorno a scuola e fuori dalla scuola. Vogliamo pensare che sia un fatto momentaneo, un errore di valutazione, che qualcuno sbadatamente non abbia riflettuto sulla portata di relazione e mancata inclusione di questa scelta e che si sia ancora in tempo per cambiare, perché giustamente molte famiglie di fronte a questa assurdità stanno scegliendo di rinunciare al servizio, pur di non costringere i loro figli ad una mortificazione del genere”.
Le associazioni del Nord Sardegna chiedono alla Provincia di Sassari precisazioni e un intervento immediato per una risoluzione: “Ricordiamo che il servizio di trasporto scolastico è un diritto esigibile strettamente legato al diritto allo studio; non tutte le famiglie infatti, potrebbero essere nelle condizioni di rinunciarvi e non per questo devono trovarsi costrette ad utilizzare un servizio a nostro avviso discriminatorio e potenzialmente dannoso per le condizioni psicofisiche di studenti già provati da una disabilità”. (fm)
(admaioramedia.it)