Se pensate di aver visto tutto, e quindi di non provare più meraviglia sulle scelte in fatto di inclusione scolastica, è solo perché non vivete nel Sassarese e non conoscete studenti disabili che frequentano le superiori.
Anni di battaglie sociali da parte di associazioni impegnate verso l’accoglienza e l’inclusione delle persone svantaggiate, persi nel mare magnum della inadeguatezza istituzionale, che l’unica cosa che riesce a produrre è l’incomunicabilità e la santificazione dello stigma della disabilità.
Infatti, la Provincia di Sassari affida l’appalto per il trasporto disabili, verso le scuole di grossi centri come Sorso e Sennori, ad una cooperativa che… udite, udite… per i ragazzi usa le ambulanze. Niente pulmino, nessuno scuolabus giallo, ma belle autoambulanze con tanto di lampeggianti blu per accompagnare a scuola gli studenti. Capisco che per molti la disabilità sia sinonimo di malattia, ma a queste persone non farei di certo governare un‘ente locale preposto all’istruzione superiore.
Anni di studio, corsi di formazione per riuscire ad abbattere le barriere architettoniche e soprattutto quelle mentali, vanificate poi dall’ignoranza. La scuola luogo di confronto e d’inclusione, dove far sentire uguali tutti i ragazzi, purché arrivino a scuola con mezzi propri.
Biancamaria Balata
(admaioramedia.it)