60mila quintali di pecorino romano prodotti in più che nessuno vuole. La Regione Sardegna è una delle poche entità istituzionali al mondo che finanzia l’eccesso di produzioni che non stanno sul mercato. E continua a sfidare le leggi dell’economia.
Come si risolve questa situazione? Nell’unico modo serio possibile: tagliando i sussidi. Cosa che la politica sarda non ha il coraggio di fare.
Il taglio riporterebbe un barlume di logica del mercato sviluppando tre dinamiche: 1) espellerebbe dal sistema i produttori in eccesso (nessuno li obbliga a fare i pastori se il loro lavoro non funziona e non rende. I contribuenti non dovrebbero essere obbligati a spesare la loro incapacità di fare altro nella vita); 2) lascerebbe sul mercato i produttori più virtuosi (anche in grado di diversificare il prodotto); 3) stabilizzerebbe il prezzo del latte, che oggi, invece, con una simile inflazione di materia prima, continuerà a calare.
Adriano Bomboi
(admaioramedia.it)