Come accade tipicamente d’estate, forse anche a causa della calura estiva, la creatività di alcuni sindaci lascia quantomeno perplessi i cittadini sardi e i turisti in vacanza.
Una delle ultime trovate creative è del sindaco di Cuglieri, Giovanni Panichi, che ha proposto di impedire ai villeggianti nella spiaggia di S’Archittu di portare cibi e bevande, nonché sigarette se privi di portacenere. Certo, l’approccio alla raccolta dei rifiuti viene spesso affrontato in modo differente da Comune a Comune, alcuni in modo logico e sensato, altri in modo ideologico e dannoso. Ad esempio, a Seulo, il sindaco Enrico Murgia ha firmato un’ordinanza nei giorni scorsi che introduce il pagamento di un ticket d’ingresso di 7 euro per la piscina Naturale di “Sa Stiddiosa” e le altre bellissime pozze sul Flumendsa, per contrastare l’inciviltà dimostrata da alcuni visitatori, ma soprattutto per istituire un servizio di vigilanza e raccolta dei rifiuti. In questo caso, si può discutere l’importo della tassa, ma almeno si paga per avere un servizio. A Carloforte si è passati dalla tassa di soggiorno al contributo di sbarco, che è corrisposto da ogni persona fisica che, per giungere sull’Isola di San Pietro, utilizzi mezzi navali, sostituendo la vecchia tassa di soggiorno che non veniva pagata praticamente da nessuno dei villeggianti che usufruivano degli affitti in nero nell’isola e che comunque creavano rifiuti e sporcizia. Con la tassa di sbarco, il Sindaco carlofortino è riuscito ad aumentare il gettito dell’imposta dalle poche decine di migliaia di euro della tassa di soggiorno agli oltre 300.000 euro del contributo di sbarco, destinato a finanziare esclusivamente, come previsto dalla legge, interventi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, manutenzione, fruizione e recupero dei beni culturali e ambientali locali; interventi in materia di turismo; polizia locale; mobilità e tutti i relativi servizi pubblici locali.
Allora, se si vuole in qualche modo fermare l’inciviltà, non necessariamente l’approccio ideologico che applica una differenziata talebana e fa sparire ogni tipo di cassonetto, o i divieti, come quello di portare cibo in spiaggia, sono quelli giusti, anzi probabilmente sono sempre quelli sbagliati. Indubbiamente, sarebbe necessario un approccio più pragmatico, e i sindaci, soprattutto nelle zone ad alto tasso di antropizzazione stagionale, dovrebbero accettare realisticamente di avere un tasso maggiore di indifferenziata, il cui costo di smaltimento sia fatto pagare ai turisti che visitano le bellezze naturali e usufruiscono dei servizi (qualcosa di più del consueto parcheggio a pagamento). Altrimenti, come durante le scorse estati, i cumuli di rifiuti cominceranno a comparire nelle banchine e nelle cunette delle strade, mostrando appunto che il comportamento autoritario di certi sindaci non è soltanto inutilmente ideologico, ma anche deleterio per tutti gli abitanti del comune turistico che rappresentano, e che poi dovranno farsi carico di questi smaltimenti.
Energhia
(admaioramedia.it)