In questi giorni, gli iscritti sardi certificati al portale del Movimento Cinquestelle hanno ricevuto l’invito a presentare le proprie candidature per le prossime elezioni regionali. Il termine per avanzare la propria candidatura scade domani, martedì 24 luglio, alle ore 12.
Andrà in scena così l’ennesima farsa utile soltanto a dare fiato alla propaganda del M5S che ripeterà ad nauseam la menzogna della partecipazione democratica e della democrazia dal basso. In realtà, sono tantissime le voci che raccontano come la lista per le regionali sia già chiusa, e che sarà composta in gran parte da fedelissimi dei parlamentari appena eletti, gran parte dei quali hanno partecipato ai tavoli regionali per la stesura del programma 5 Stelle.
Sulla qualità e la competenza dei partecipanti a questi tavoli di lavoro, e quindi sul programma che nascerà, è meglio sorvolare. Peraltro, sarebbe difficile che certi parlamentari senz’arte né parte possano permettere di farne parte a persone con un minimo di competenza. Meglio circondarsi di illustri sconosciuti, ‘rifiuti’ della sinistra e velisti ‘testimonial’, così come è accaduto alle scorse Parlamentarie: l’importante è non avere tra i piedi persone ingombranti e competenti, o che, peggio ancora, pensino con la propria testa. Ancora una volta, quindi, saranno i capi del M5S in Sardegna, in primis la deputata Manuela Corda, a scegliere chi potrà partecipare all’arrembaggio per un posto tra gli scranni di via Roma.
L’obiettivo sarà quello di far entrare in lista soltanto persone di provata fedeltà, ma non solo… perché nel M5S è valutato anche che il candidato abbia una situazione professionale e patrimoniale traballante, nonché la bocca chiusa, per non parlare della testa. Dopo l’epurazione degli attivisti storici, completata alle scorse Parlamentarie, saranno dunque ben poche le persone di cuore e di testa che avranno voglia di dare in pasto il proprio nome, correndo in una corsa non troppo limpida. Le consultazioni on line del M5S, infatti, sono un film già visto con un copione già scritto e riservano meno sorprese delle votazioni in Corea del Nord: chi doveva vincere ha sempre vinto, mentre a chi non doveva vincere ormai non è più concesso nemmeno di partecipare.
Nonostante queste premesse, a cui bisogna aggiungere l’incertezza sul nome di chi sarà il candidato presidente, nonostante il minor impatto che alle elezioni regionali ha il voto di opinione in confronto con le oliate macchine da guerra delle clientele e del consenso, nonostante l’inevitabile calo di consensi generato dal fatto di essere al Governo nazionale, non potendo lucrare sulle comode rendite che garantisce l’essere all’opposizione, i sondaggi ‘segreti’ danno il M5S vincente alle prossime elezioni regionali, più per la pochezza degli altri che per meriti propri.
Montecristo
(admaioramedia.it)