Rivedere i confini dell’area del Parco regionale di Gutturu Mannu, istituito lo scorso anno, dove sorge una delle foreste più grandi d’Italia (35mila ettari) e che si estende nel territorio di dieci comuni, nella parte sud occidentale della Sardegna (Assemini, Capoterra, Uta, dove sorge l’oasi di Monte Arcosu) e nel basso Sulcis (Domus de Maria, Pula, Santadi, Sarroch, Siliqua, Teulada e Villa San Pietro).
Lo ha chiesto in un’interrogazione consiliare al presidente Pigliaru ed all’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano, il consigliere regionale dei Riformatori, Michele Cossa: “Data la vastità del Parco, e considerando che la caccia sportiva negli ultimi anni ha garantito pulizia e protezione dei sentieri e del sottobosco, oltre che limitato le intrusioni dei bracconieri attraverso l’eliminazione di trappole e lacci, va evidenziata la bontà della convivenza con tutti coloro che fruiscono nel modo più corretto di quella bellissima zona, con particolare riferimento ai praticanti trekking e mountain bike”.
Ad oggi, la normativa risulta stringente e rende difficile alcune attività, negando soprattutto gli interventi minimi necessari per assicurare assistenza ai fruitori del Parco: “Colpa di confini non attuali e di una burocrazia che rischia di creare un freno nello sviluppo di un’area così importante – ha evidenziato Cossa – Per questo sarebbe il caso di promuovere in sede di approvazione del piano del Parco una revisione dei suoi confini”. (red)
(admaioramedia.it)