Non sparate sulla Croce rossa. Questa locuzione è antica quanto la più grande associazione umanitaria internazionale ed è addirittura entrata a far parte del linguaggio comune, significando di non infierire su qualcuno che non può reagire.
Regola che non sembra valere per il ‘fuoco amico’, vista la tensione ed i colpi bassi che hanno caratterizzato l’ultima assemblea regionale della Croce rossa sarda, lo scorso 24 maggio. Se è vero che, il 24 maggio 1915, i primi fanti oltrepassarono il Piave, “calmo e placido… per raggiunger la frontiera”, questa volta, ad Oristano, alcuni ‘fanti’ del Comitato, insoddisfatti per la gestione dell’attuale presidente regionale, Giovanna Sanna, hanno deciso di “far contro il nemico una barriera” e di far tremare la poltrona presidenziale.
Al netto di alcune assenze importanti (quanto strategiche non è dato sapere), la riunione è stata caratterizza da intense schermaglie, che hanno costretto a chiuderla ed a riaprirla più volte con l’obiettivo di stemperare gli animi. Si è cominciato col tema della Scuola di formazione regionale: qualcuno non ha ben digerito la sua costituzione presso il Comitato di Bosa, guidato da Salvatore Deriu (uno degli assenti), considerato un ‘fedelissimo’ del Presidente regionale e ne è stata contestata la regolarità, a partire dalla delibera del Consiglio direttivo regionale che l’ha istituita, fino a mettere in dubbio che ci sia stata una decisione ufficiale dell’Assemblea dei presidenti. Quindi, la resa del presidente Sanna: “Il provvedimento è errato, ma dobbiamo sanare la situazione”.
Altro tema ‘scivoloso’ è stato quello dell’autonomia del comandante del Corpo militare volontario, colonnello Sergio Piredda, che ha voluto ricordare perentoriamente al Presidente le rispettive competenze e soprattutto a chi spetta tenere i rapporti con le Autorità militari. Neanche il soccorso, degno di un’esperta crocerossina, del presidente del Comitato di Oristano, Antonella Garau, che, in qualità di padrona di casa, ha cercato di dettare i tempi della riunione, è riuscito a placare gli animi. La diatriba sui corsi di manovre salvavita, è giunta fino alla ‘minaccia’, fatta maldestramente dal consigliere Angelo De Faveri, nei confronti del presidente Comitato di Cagliari, Fernanda Loche, di non organizzare più alcun corso nel Capoluogo regionale. Infine, un attacco ‘senza fronzoli’ del vicepresidente regionale, Francesco Seguro, rappresentante dei giovani in Croce rossa, che ha rinfacciato a Giovanna Sanna di non condividere mai nulla con gli altri consiglieri, insomma una gestione troppo solitaria del Comitato regionale.
Due ore intense e poco serene, seppure ogni ‘siparietto’ sia stato ammansito da rapide e reciproche scuse. Anche se al termine è sembrato tornare il sereno, almeno fino alla prossima riunione, all’interno del Comitato regionale della Croce rossa sarda si respira un clima di astio e di conflitto permanente, che difficilmente potrà portare benefici all’attività dell’associazione umanitaria nell’Isola.
Arsenico
(admaioramedia.it)
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Croce Rossa: “Non sono ‘fedelissimo’ del Presidente regionale,ero assente per impegni professionali”
Salvatore Deriu — Presidente Comitato Croce Rossa di Bosa
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