Se Giovannino Guareschi avesse vissuto in Sardegna in questi tempi avrebbe trovato ispirazione perpetua per la sua opera dissacratoria del ‘sinistro’ pensiero.
Basta pensare alla storia dei Giganti di Mont’e Prama, quelle meravigliose statue sul cui nome si pensava di legare indissolubilmente le sorti dello sviluppo culturale e turistico della Sardegna intera. Orbene, è bastato che lo scrittore Robin Lane Fox scrivesse un libro su miti ed eroi dell’epoca di Omero per scatenare il ‘revisionismo’ tanto in voga in certi ambienti intellettuali sardi e mutuato da alcune agenzie di marketing della Regione Sardegna così da far partire la nuova offensiva: “Contrordine compagni, d’ora in avanti quelle meravigliose e misteriose statue si chiameranno Eroi e non più Giganti”. Più esattamente, come ben descritto nel sito ufficiale di Mont’e Prama, “col definire le statue eroi si vuole rinunciare definitivamente a questa idea superata e inadeguata del nostro passato gigantesco, per mettere in evidenza le luci ma anche le ombre, per far pace con la nostra storia, che è lo specchio del nostro presente”.
Poco importa se la grande comunicazione, al servizio dei grossi brand dovrà cambiare tutta l’immagine, già da tempo data in pasto ai circuiti internazionali. Quando dobbiamo lottare per un’idea, noi Sardi comuni non molliamo, figuriamoci, poi, quelli che ci devono rappresentare nelle Istituzioni. Non si tratta più di Giganti, ma di Eroi di Mont’e Prama, che poi la parola possa essere declinata come meglio ci aggrada, cosa importa. E poi la definizione di ‘eroi’, un nome così evocativo di battaglie cruente, di atti di eroismo, di ribellioni, forse che più di altre non si addica al popolo Sardo?
Un popolo costretto a lottare quotidianamente contro l’insipienza, l’inadeguatezza della propria classe dirigente, un popolo che è costretto a salire sul tetto degli ospedali destinati alla chiusura per gridare che la salute è un bene di tutti, anche di coloro che vivono in periferia. Un popolo che chiede che i propri figli, costretti a lavorare all’estero, possano tornare ogni tanto nella terra dei propri padri, magari trovando i biglietti della continuità territoriale. Pensate che non possa cambiare idea su un marchio, anche se ormai amato e conosciuto in tutto il mondo?
In fondo, siamo noi i veri eredi di quegli eroi, dopo cinque anni di alti e bassi, di informazione e disinformazioni, cosa volete che sia sostituire la parola Giganti con Eroi? “Contrordine compagni”, Giovannino Guareschi è tornato.
Biancamaria Balata
(admaioramedia.it)
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Teresa Garau
II Giganti di Monti Prama oggi e sempre