Dal 1° gennaio 2018 è partita l’Azienda regionale emergenza urgenza sarda (Areus): quando è stato presentato il direttore generale, Giorgio Lenzotti, non era presente Piero Delogu, in quel momento direttore delle Centrali operative di Cagliari e Sassari e suo sfidante nella corsa alla poltrona di dg, che poi è diventato direttore sanitario, mentre Angelo Maria Serusi è stato nominato il direttore amministrativo, poi alcuni funzionari sono stati trasferiti a Nuoro, nella sede della neonata Azienda.
Tanto del ‘da fare’ dell’Areus è girato intorno all’elisoccorso: il 1° marzo 2017, a Villa Devoto, il presidente Pigliaru e l’assessore della Sanità Arru avevano firmato, col presidente lombardo Maroni ed il suo assessore Gallera, il protocollo operativo tra le due Regioni per l’avvio dell’Areus e del Numero unico europeo (Nue), con l’avvio di una collaborazione per: la riorganizzazione del sistema regionale dell’emergenza/urgenza sanitaria extraospedaliera (118); le attività di implementazione del servizio di elisoccorso regionale; la costituzione, l’attivazione ed il funzionamento del Nue; la formazione delle figure professionali coinvolte; il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative promosse; la redazione per ogni ambito di intervento di un progetto, la scelta delle misure di informazione e comunicazione da adottare.
Sul fronte del personale, i medici dell’emergenza territoriale, prima delle elezioni Politiche (4 marzo), erano stati rassicurati sulla loro indennità sospesa e sul loro destino, dopo sta regnando il silenzio assoluto, solamente tiepide riunioni ‘interlocutorie’. Lo scorso 20 aprile, è stato firmato, dal direttore sanitario di Ats, Francesco Enrichens, e dal direttore sanitario dell’Areus, Piero Delogu, il primo protocollo sperimentale per i soccorsi primari urgenti nelle aree disagiate: “L’obiettivo è quello di garantire la sicurezza e l’appropriatezza delle cure negli interventi di soccorso per i pazienti con codici di elevata gravità (rossi e gialli) – ha spiegato Enrichens – individuando l’ospedale non solo più vicino, ma anche più idoneo per il trattamento delle diverse patologie, secondo un criterio di gravità”. Il modello organizzativo di riferimento è quello dell’hub & spoke che prevede l’assistenza ad elevata complessità in centri di alta specializzazione (hub), supportati da una rete di servizi (spoke) per la gestione dell’assistenza di pazienti a livello territoriale: “Migliorare la gestione del paziente critico sul territorio, in situazioni di emergenza attraverso l’individuazione del centro di riferimento più appropriato – ha aggiunto Delogu – Primo tassello del percorso tra ospedale e territorio, in attesa della partenza del servizio di elisoccorso in Sardegna che migliorerà ulteriormente i percorsi integrati di emergenza-urgenza”.
Trascurando, però, che nel frattempo, alcuni medici del 118 si trasferiscono alla medicina di base, altri in malattia non vengono rimpiazzati ed il servizio su ruote diventa deficitario per mezzi vecchi e ormai logori. Peraltro, con la centralizzazione dei codici gialli e rossi vengono scoperti ampi territori, come il Sarrabus Gerrei, Isili e Ogliastra, territori già penalizzati da carenze della rete ospedaliera e della viabilità. La promessa è che tutto migliorerà con l’elisoccorso, ma i direttori dimenticano che i due elicotteri voleranno solo di giorno e con il bel tempo, infatti pioggia e vento potrebbero essere gravi limiti al volo, e che quello operativo 24 ore sarà situato ad Olbia, vicino al Mater Dei, perciò lontano da Cagliari.
L’estate sta finendo, cantavano i Righeira, in questo caso l’estate sta arrivando ed accanto all’elisoccorso, forse attivo dal 1° luglio, non ci sono piani sanitari estivi, potenziamento delle postazioni nelle aree turistiche di maggior afflusso e soprattutto certezze del futuro di medici, infermieri ed autisti, che ancora non sanno se fanno parte dell’Ats o faranno parte dell’Areus, in uno scenario dove il forte decisionismo del Direttore sanitario sopperisce la scarsa presenza del Direttore generale. Finora, dare vita ad una nuova Azienda è servito solamente a spendere, sopratutto per gli stipendi dei nuovi direttori.
Doctor House
(admaioramedia.it)