Ogni energia intellettuale spesa per lamentarsi dell’Italia, oltre essere poco mirata poiché dovrebbe essere indirizzata esclusivamente verso la classe dirigente, stanca i neuroni dell’interlocutore esattamente come un lamento in loop.
Inoltre, evidenzia una dipendenza di fatto, una paralisi condizionata che per sbloccarsi aspetta un’assenza che al momento non ci può essere. Chi ci ascolta filtra le nostre istanze coi pregiudizi. Il lamento conferma e rafforza quei pregiudizi. Se l’Italia non si sposta, non saremo mai indipendenti? O se non si sposta, anziché aspettare che lo faccia possiamo mettere la freccia e superarla? L’indipendenza è una responsabilità attiva incondizionata, che prescinde da tutti gli altri attori.
Parliamo di Sardegna in una prospettiva futura, responsabile, attiva e credibile. Al dl là delle evidenze ovvie, l’Italia non c’entra nulla. Non usciremo dal 2% con le cantilene anti italiane, né coi capi popolo tutti d’un pezzo. Le rivoluzioni culturali e le prese di consapevolezza liberano i popoli, non i piagnistei.
Massimiliano Hellies (in collaborazione con sarrabus.news)
(admaioramedia.it)