Cragno: scostante. Non esente da colpe sul gol di Cancelo, respinge su Perisic e Rafinha. Nella ripresa va a farfalle in uscita alta, con altri buoni interventi.
Andreolli: imperfetto. Così così nelle chiusure, poi si perde e scalcia malamente Icardi, venendo graziato dall’arbitro.
Romagna: sufficiente. Esce su un paio di palloni in copertura, diventa poi esterno destro nella difesa a 4.
Castán: tranquillo. Benino in disimpegno, “bacchetta” Karamoh per un giochetto di troppo.
Giannetti: inadeguato. Rispolverato e schierato in un ruolo atipico. L’Inter affonda da quella parte come un coltello nel burro: non ha colpe.
Ionita: imperfetto. Ringhia sugli avversari, provando a recuperare palloni. Morbido su Brozovic nell’azione del 3-0.
Padoin: affannato. Serata difficile, contro una mediana interista che spesso lo sovrasta.
Dal 53° Lykogiannis: ininfluente. Non incide in alcun modo sul match.
Miangue: macchinoso. Entra nell’azione più come battitore di rimesse laterali che per altro, imperfetto nei disimpegni.
Cossu: sparito. Tocca pochi palloni, là in mezzo. Poi si passa al 4-4-2 e va a sinistra, sparendo dalla gara.
Dal 73° Caligara: verde. debutta in Serie A a 18 anni e si produce subito in un bel numero individuale in progressione.
Sau: sacrificato. Anche lui si dedica a coprire, fa quel che può. In attacco, assente come i compagni.
Dal 50° Faragò: sfortunato. Ci prova, a catapultare palloni in area. Non gli va quasi mai bene.
Ceter: misterioso. dà una mano anche in copertura con alcuni ripiegamenti, lento quando parte palla al piede e poco preciso nel tocco.
López: soverchiato. Che botta… ma nonostante il riconosciuto valore dell’avversario, ci mette del suo con scelte tecnico-tattiche discutibili. Tuttavia, con l’organico ridotto dalle assenze, avrebbe difficilmente potuto fare di più.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)