Dopo l’esperienza “Tulipani in Sardegna”, svoltasi di recente a Turri, continuano ad ‘esplodere’ quei vivaci colori olandesi che attirano turisti e visitatori da tutte le parti dell’isola.
Per gli amanti della natura è nato un nuovo spazio all’aria aperta, ideale non solo per fare una scampagnata ed immergersi in un campo fiorito dove scegliere i fiori da portare a casa, ma anche per impegnarsi attivamente nel finanziamento di vari progetti di ricerca. Si tratta del giardino di tulipani situato nelle campagne di Pimentel, un mare di colori dietro al quale si nasconde in realtà il dolore di una madre inconsolabile : “Mia figlia si chiamava Luena. Nonostante ci fossimo affidati a più specialisti, tutti incoerenti nelle loro diagnosi, nessuno di questi ci ha mai parlato chiaramente del male che affliggeva mia figlia, perché temevano di spaventarla. Ora che lei non è più qui, io vorrei rivolgermi a tutti coloro che oggi stanno affrontando la sua stessa battaglia: non abbiate paura della verità. E pretendetela sempre dai medici”.
Luena adorava i bambini, le farfalle e i tulipani. Nasce da qui l’iniziativa di Maria di dedicare una fetta di terreno alla coltivazione dei tulipani, il cui ricavato sarà devoluto ad un ospedale o ad un istituto di ricerca. “Ne abbiamo piantato 15.000 – racconta Maria – e abbiamo già avuto delle ordinazioni importanti. Ma ciò che davvero importa è che il mio messaggio passi di famiglia in famiglia, in modo tale da creare una fitta rete di solidarietà, che punta a migliorare la qualità dell’informazione e della comunicazione tra noi profani e la classe medica. Vorrei solo che la mia esperienza possa in qualche modo risultare utile; tutto il resto, per me, è solo un diversivo che mi aiuta a tenere impegnata la mente” .
La spettacolare fioritura dei tulipani è certamente uno dei momenti più suggestivi ed attesi del periodo primaverile. Grazie ad iniziative come questa un po’ di quei colori olandesi sono stati importati anche in Sardegna e con uno scopo del tutto nobile ed apprezzabile. Rosso, giallo, bianco o rosa acceso: tutti sono necessari per riscaldare e ravvivare le anime, ed avvicinarle, oltre che alla natura, anche al sostegno attivo e concreto nei confronti di chi affronta ogni giorno battaglie silenziose, confidando nel fatto che la scienza li possa condurre alla vittoria della “grande guerra”. Sostiene Ferzan Ozpetek che bisogna imparare dai fiori ad aspettare, “perché i fiori lo sanno, che dopo un gelido inverno arriva sempre la primavera. Bisogna solo avere pazienza e credere nelle proprie forze.”
Laura Pisano
(admaioramedia.it)