L’elisoccorso in Sardegna non conosce pace e resta tra gli argomenti preferiti della polemica politica, ma non sempre, o solo, per i costi dell’operazione messa a punto dalla Giunta Pigliaru: il servizio gestito da Airgreen (partenza prevista per la prossima estate) metterà a disposizione tre elicotteri, che decolleranno da Elmas, Alghero e Olbia, al costo di 73,1 milioni di euro all’anno per 8 anni.
Infatti, secondo Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Oristano e le zone più interne della Sardegna, come Barbagia, Ogliastra e parte della Baronia, sono scoperte dal servizio, “invece, il sud della Corsica ci rientra in pieno”, aggiunge ironicamente, ma con la cartina realizzata della Regione ben in vista. Perciò, nelle zone più impervie dell’Isola, dove sono più difficili gli interventi via terra, per ragioni morfologiche del terreno e per le condizioni delle strade, il servizio resta fuori dalla copertura entro i 20 minuti di volo.
“Ci sono emergenze che necessitano del minor tempo di intervento da parte degli elicotteri di primo soccorso – ha spiegato Truzzu – sono i cosiddetti casi tempo-dipendenti per i quali pochi minuti in più o in meno determinano la vita o la morte dell’assistito. Tempo quantificato in massimo 20 minuti dalla chiamata di soccorso e il nuovo servizio voluto dalla Regione lascia scoperte diverse aree del centro Sardegna. Per assurdo, coprendo, il sud della Corsica. Nonostante i soldi spesi, la strombazzante presentazione dell’Elisoccorso targato Pigliaru e Arru, questa situazione conferma tutti i nostri dubbi: il servizio è limitato, avendo scelto come basi di partenza tre città sul mare e non due più baricentriche. Questo lo ha reso più costoso e non adatto al territorio sardo che non rientra nella sua interezza nella fascia di sicurezza necessaria per garantire un’assistenza efficiente in tutta l’Isola”.
Nei giorni scorsi, dopo l’attacco della deputata 5stelle, Emanuela Corda (“Operazione antieconomica, tecnicamente svantaggiosa e contraria alla ragione di servizio pubblico del Servizio sanitario nazionale. Si potevano risparmiare quasi 50 milioni di euro, affidando il servizio unicamente ai Vigili del fuoco”), i costi erano stati nuovamente al centro delle accuse all’Esecutivo regionale: “Era pronto un modello con due basi, che avrebbe coperto il 94% del territorio contro l’84% di quello attuale e che sarebbe costato oltre 20 milioni di euro in meno – ha ricordato Ugo Cappellacci, deputato di Forza Italia – Hanno scelto di collocare le basi negli aeroporti, facendo lievitare i costi di centinaia di migliaia di euro e condizionando il decollo dell’elicottero all’assenza di voli di passaggio. Per quale motivo, pur avendo in Sardegna fior di professionisti abilitati alla formazione, per farla si elargiscono centinaia di migliaia di euro alla Lombardia? Tutte le scelte operate hanno aumentato a dismisura i costi e fanno a pugni con i criteri di efficienza ed efficacia.
Alla Deputata grillina, nel frattempo, aveva risposto l’assessore Arru: “Mettere sullo stesso piano il servizio svolto finora dai Vigili del fuoco e quello che sarà assicurato dalla società che si è aggiudicata la gara è fuorviante e sintomatico di una superficiale conoscenza del sistema di emergenza-urgenza. Raccattare notizie qua e là può portare a ricostruzioni più vicine all’aneddoto da bar che alla realtà dei fatti”. (red)
(admaioramedia.it)