Una disgrazia pronta ad abbattersi sui cagliaritani: a molti appare così l’avvicinarsi del nuovo meccanismo di smaltimento dei rifiuti, noto come ‘porta a porta’, che a giugno, secondo quanto stabilito dall’Amministrazione comunale di Cagliari, dovrebbe ufficialmente entrare in vigore.
Sembrano essere ben poco d’aiuto gli incontri con i cittadini volti a spiegare pregi e difetti del metodo di raccolta differenziata prescelto, nei confronti del quale crescono perplessità e malumori: chi lamenta lo spazio mancante in cui collocare i vari mastelli; chi i costi ulteriori da sostenere; chi lo definisce un sistema arcaico; chi, dubitando invece della puntualità del ritiro dei rifiuti, lo ritiene rischioso per il decoro, l’igiene e la sicurezza dei vari palazzi. “Forse non sanno che i palazzi del centro storico sono vecchi e molti non possiedono spazi esterni condominiali per accogliere i nuovi bidoni – sostiene Antonella, residente in via Tristani – Si sarebbero dovuti ispirare alle grandi città, predisponendo dei cassonetti sotterranei a cui si può accedere solo con una tessera, in modo tale da non essere fruibili da chiunque. In tal modo si sarebbe ovviato anche alle questioni ‘decoro’ e ‘igiene’, perché è indubbio che il caldo estivo determinerà un aumento esponenziale di odori sgradevoli e di insetti e volatili vaganti”.
I più preoccupati e demoralizzati sono proprio gli abitanti del centro storico: “In via Sassari abito ed ho scelto di avviare la mia attività di ristorazione da diversi anni – spiega Iole – Credo fermamente che questo nuovo sistema sia stato studiato malissimo e non capisco come mai durante i lavori di rifacimento dei sottoservizi, quando la via era ancora un cantiere a cielo aperto, non si sia pensato di adibire delle zone interrate per l’accoglimento dei rifiuti, come è avvenuto in molte altre città. Sarebbe stata la soluzione ideale, più pulita ed ordinata, perché se è vero che i cari vecchi cassonetti sono antiestetici, i nuovi bidoni che ci verranno forniti non sono di certo da meno. E con l’aggravante della questione ‘spazio’: mi ritengo fortunata perché possiedo una terrazza in cui poterli collocare, ma il mio pensiero va a chi non dispone nemmeno di un piccolo balcone e sarà costretto a tenerli dentro casa. Quasi consiglierei loro di appenderli tutti in fila alle finestre, in segno di protesta.”
Il cambiamento imposto dal sistema del porta a porta creerà non pochi disagi soprattutto a quelli che sono i cittadini più deboli quali anziani, disabili ed invalidi. Colpiscono dritte al cuore le parole di Carlo, un ottantenne che, pur abitando in una zona di Cagliari diversa dal centro, si dice fortemente preoccupato: “Sono indignato e non ci sto. Io e mia moglie siamo due persone anziane e non trovo affatto giusto dover essere costretto ogni sera, col buio e col freddo, a trascinarmi dietro il bidone della spazzatura in base alla raccolta del giorno successivo. Dovrei forse assumere un aiutante appositamente per questo, nonostante io abbia una piccola pensione? La verità è che il Comune non guarda affatto alla povertà che dilaga e avrebbe dovuto provvedere diversamente, in maniera tale da avvicinare le persone al riciclaggio come fanno in altri paesi nei quali incentivano, ad esempio, il riutilizzo delle bottigliette di plastica. Sborsiamo fior di quattrini per la tassa sui rifiuti ma la città è sporca. Che dire della pulizia delle strade e della disinfestazione cittadina che ormai non si effettuano nemmeno più, se non in zone circoscritte?”.
Inoltre, se il Comune di Cagliari avesse cominciato prima, cercando di spiegare e preparare i cittadini a differenziare, sulla scia di altre città, nel 2016 non sarebbe stato sanzionato dalla Regione per un importo di 321.203,18 euro a causa del mancato raggiungimento della soglia minima del 65% di raccolta differenziata. Proprio in questi giorni, la Giunta regionale ha confermato per il biennio 2018-19 il meccanismo di premialità/penalità regionale per migliorare i livelli di raccolta differenziata: “Stiamo mettendo in campo tutti gli strumenti a disposizione per premiare chi sta davvero facendo bene sulla differenziata – spiega l’assessore regionale dell’Ambiente, Donatella Spano – Restano immutate le regole, come da obiettivo del nostro Piano regionale dei rifiuti, che applicano una premialità di eccellenza a chi raggiunge l’80% di raccolta differenziata, che dà diritto a uno sgravio del 50% della tariffa di conferimento del rifiuto residuale”.
La Tari, comunque, essendo un’imposta basata sulla superficie dell’abitazione o dell’attività e non sull’effettiva produzione di rifiuti, né sull’efficienza dei sistemi di raccolta, è particolarmente antipatica ai cittadini. In questo caso, i cagliaritani, che ritengono inadeguata la situazione attuale, non si stanno ‘entusiasmando’ per il cosiddetto nuovo sistema, il vetusto ‘porta a porta’, considerato già superato e produttore di enormi disagi.
Laura Pisano
(admaioramedia.it)