Ieri, ultimo giorno utile per presentare il certificato di avvenuta vaccinazione dei bambini della scuola per l’infanzia, alcune decine di bambini non sono potuti entrare a scuola (per esempio, Elmas, Monserrato, Villasor, Cagliari ed altri).
Ma dietro la mancata vaccinazione aleggia lo spettro del sistema farraginoso, dei servizi ridotti e della burocrazia, che hanno impedito ad alcuni genitori di mettersi in regola, dopo averli costretti ad ’emigrare’ in alcuni comuni vicini e di fare file interminabili, come è capitato a Sestu. Le proteste, e le proposte, sono arrivate anche da alcuni sindaci, in difesa dei propri cittadini, come quello di Gonnosfanadiga, ma nulla si è mosso.
“Siamo al teatro dell’assurdo – ha commentato Michele Cossa, consigliere regionale dei Riformatori – la Assl di Cagliari decide di incrociare i dati con gli istituti scolastici dopo la scadenza del termine per la presentazione del certificato. Lo avesse fatto prima, come un banalissimo principio di logica organizzativa avrebbe suggerito, decine di famiglie sarde non si sarebbero trovare nella incredibile situazione di essere punite pur avendo fatto vaccinare i propri figli, pure esposte alle pesanti sanzioni previste dalla legge, vittime unicamente della burocrazia e della disorganizzazione”.
Anche la Regione, secondo Cossa, è da mettere sul banco degli imputati: “Al contrario di quel che dice, non solo non c’è stato alcun potenziamento, ma ambulatori dei quali era stata garantita l’apertura hanno tenuto le porte sbarrate. Inoltre a molti utenti non residenti a Cagliari è stato rifiutato il certificato negli uffici di via Sonnino che ha ‘riaperto’ solo gli ultimi due giorni. Una vergogna nazionale, Arru deve accertare le responsabilità, così clamorosa che non può passare sotto silenzio”. (red)
(admaioramedia.it)
One Comment
Andrea Putzulu
E vittime soprattutto del loro menefreghismo