Il dramma infinito dell’immigrazione fuori controllo sta avendo effetti negativi sulla nostra società e sulla nostra economia ed anche in Sardegna ha acuito e reso ancor più visibile e dirompente il fenomeno dell’invecchiamento dei pubblici dipendenti e la loro drastica riduzione numerica.
Nei primi anni ’80, i giovani impiegati della Pubblica amministrazione erano poco più che ventenni e si poteva andare in pensione ben prima dei 60 anni. Oggi, invece, consideriamo giovani i quarantenni, gli uffici pubblici pullulano di impiegati anziani, svogliati, demotivati e assai poco propensi a imparare e convivere con la crescente informatizzazione delle procedure amministrative che richiederebbe, al contrario, menti giovani e fresche. Poche e insufficienti le assunzioni e i concorsi pubblici e, dulcis in fundo, l’età della pensione è stata proiettata verso i 70 anni dalla Legge Fornero. Perché parlare di immigrazione? Perché il fenomeno migratorio in tutta Italia, così come in Sardegna, ha richiesto l’impiego di enormi risorse economiche ed umane nella Pubblica amministrazione, risorse sottratte a compiti istituzionali precedentemente svolti, alcuni di fondamentale importanza. E’ l’esempio delle questure e delle prefetture in tutto il Paese in cui gli ‘Uffici immigrazione’ si sono ingigantiti per far fronte agli ingressi incontrollati di folle di immigrati, ma anche gli enti locali, la sanità e la magistratura stanno soffrendo per un fenomeno che ha assunto proporzioni inaspettate. Forze di polizia che prima svolgevano compiti di controllo del territorio, di prevenzione e repressione della criminalità, oggi sono state dirottate nella gestione dell’immigrazione. Ciò nonostante, l’arretrato negli adempimenti cresce costantemente, vedi le fotosegnalazioni e le procedure di identificazione dei migranti che segnano il passo anche nell’Isola.
Difficile intravedere una soluzione a breve termine del grave problema dell’invecchiamento nel pubblico impiego anche perché tutte le proposte tese ad abolire o ‘alleggerire’ la Fornero trovano puntualmente risposte del tipo “non ci sono soldi”. Inoltre, il presidente dell’Inps, Tito Boeri, disegna scenari catastrofici sui conti dell’Ente nell’ipotesi di modifiche sostanziali all’età di uscita dal lavoro. Una cosa, però, è certa che con tante uscite di impiegati pubblici dal lavoro senza corrispondenti ingressi, fra non molto alcuni servizi rischiano di non essere più erogati. I cittadini non tarderanno ad accorgersene.
Controverso
(admaioramedia.it)