Ho cercato, con tutti i miei limiti, di fornire un contributo alla società, per 15 anni da sindaco in un Comune e altri 5 come consigliere, spesso trainando anche nelle battaglie per l’isola e mai anteponendo i partiti ai cittadini. Mi sono confrontato con un Comune in grave difficoltà a causa degli omissivi Stato e Regione che per decenni non completarono la ricostruzione di un paese e non trasferirono la proprietà delle nuove case ai cittadini, e di una Regione che ha introdotto anche con alcune iniquità dei cantieri assistenziali mai fatti evolvere in chiave produttiva.
Stato e Regione che crearono i presupposti per lunghi commissariamenti prefettizi (tra il 1991 e il 1996 Gairo era il Comune con il più lungo commissariamento in Italia, da me interrotto con la candidatura a sindaco) e per minare alla base la serenità del paese, interessato da gravi ripetuti atti delittuosi che colpivano Amministratori e loro familiari, Carabinieri, Parroco, Barracelli, operai forestali, pastori, ecc. Verso il 2004, Gairo iniziò a normalizzarsi in quanto la comunità vedendo risultati, onestà, equità e prospettiva per il futuro, isolò alcuni violenti, neutralizzandoli. Si realizzarono importanti interventi di riqualificazione e completamento anche infrastrutturale degli abitati, si ottenne dopo oltre mezzo secolo il trasferimento al Comune dei terreni sui quali Gairo venne ricostruito e si avviarono i passaggi di proprietà degli immobili, ma, soprattutto, completando quasi tutti i livelli di pianificazione si crearono i presupposti per dare ai cittadini un’alternativa rispetto agli abusi di altri Comuni, fatta di sviluppo, occupazione e valorizzazione turistica mare-montagna.
In particolare, nel 2002, venne approvato il Puc (Piano Urbanistico Comunale) in adeguamento al Ptp (Piano territoriale paesistico) e vennero realizzati i Piani attuativi delle zone turistiche, il Piano particolareggiato per Gairo Vecchio, di valorizzazione delle terre civiche, dei litorali, di marketing turistico e del Parco dei Tacchi ecc. Con il Ppr (Piano paesaggistico regionale) e la Salvacoste dal 2004 ci dissero che era tutto ‘carta straccia e da rifare’, tenendoci bloccati per anni, sino al 2009-10: quando riavviammo l’iter per due piani attuativi per 500 posti letto a Coccorrocci e per il nuovo Puc. Dopo confronti costanti con gli uffici regionali, mille studi e procedure, nel 2014 ottenemmo da tutti gli uffici regionali il via libera per gli hotel a Coccorrocci, tanto che l’ingegner Biggio dell’Assessorato regionale dell’Urbanistica, nell’aprile 2017, certificò per iscritto la possibilità di costruire nel camping e a circa 700 metri da esso quegli interventi entro il 2023. Riuscimmo, infine, nel marzo 2015, a riapprovare il Puc, poi, appena integrato nella definitiva approvazione nell’ottobre 2017. Ebbene, le decine di osservazioni della Regione del 24 gennaio 2018 certificano: l’inutilità dello stretto rapporto con gli organi regionali tra il 2011 e il 2017 proprio per evitare errori nella predisposizione; l’inutile spesa di 600.000 euro; la cancellazione del futuro turistico che poteva generare autosostentamento finanziario e nuova occupazione con benefici per l’indotto con soluzioni urbanistiche certo non speculative, ma ispirate alle norme vigenti e al giusto equilibrio tra la funzione della tutela e dello sviluppo. La sentenza di morte della Regione, ispirata a una folle deriva ambientalista, uccide il futuro di Gairo, ora condannato a morte a causa dell’insipiente legislatore e di burocrati influenzati da pseudo ambientalisti che non ascoltano e non rispettano le comunità e che cambiano continuamente le norme, costringendo i Comuni sempre a rifare e a non arrivare mai a nulla.
Alle Amministrazioni talora le bombe le mettono quelli che vogliono affermare loro egoismi, personalmente, con i miei collaboratori ho subito per anni atti delittuosi di ogni tipo, tali che in ben poche persone non si sarebbero dimesse, addirittura due volte su mia figlia minorenne, ma, questa ‘bomba’ della Regione devo dire che è la peggiore di tutte, quella che distrugge tutto quello che eravamo riusciti a ricostruire in 22 anni, lasciando solo frustrazione e annichilimento! L’ennesima testimonianza del centralismo di una Regione tiranna che a parole afferma di voler bloccare lo spopolamento nelle zone interne, salvo poi esserne l’artefice. Davvero complimenti alla classe politica e ai burosauri!
Roberto Marino Marceddu – Consigliere comunale di Gairo
(admaioramedia.it)