Sarà un Natale grigio per i lavoratori della struttura dell’ex scuola di Polizia Penitenziaria a Monastir, attualmente destinata all’accoglienza degli immigrati: senza stipendio da settembre, attendono con ansia le buste paga arretrate. Due mesi di stipendi in ritardo, gli assegni familiari e le maggiorazioni per i turni di notte non pagati, con la tredicesima che ormai è quasi un miraggio.
La vicenda degli operatori del Cas di Monastir, che lavorano per le due cooperative siciliane Ippocrate e Azione Sociale, aggiudicatarie del bando della Prefettura di Cagliari, è arrivata ad un punto critico: “Una situazione inaccettabile – ha detto il segretario della Funzione pubblica della Cgil di Cagliari, Giorgio Pintus – che stiamo denunciando da mesi senza purtroppo ottenere risposte definitive alla soluzione della vertenza”.
Negli ultimi mesi, la Fp Cgil ha proclamato due stati di agitazione: il primo, a fine ottobre, si era poi chiuso con impegni precisi da parte delle due cooperative, il secondo, avviato lo scorso 8 dicembre: “Ma stiamo ancora aspettando la convocazione da parte della Prefettura – ha precisato Pintus, sottolineando anche la necessità di avviare un confronto sulla conversione dei contratti a termine in contratti a tempo indeterminato – Gli impegni presi infatti non sono stati rispettati: dopo il pagamento in ritardo degli stipendi di agosto e settembre, i lavoratori aspettano adesso la retribuzione di ottobre e novembre, le cooperative continuano a non pagare le indennità di lavoro notturno e domenicale e gli straordinari, e a non rispettare il capitolato d’appalto, ad esempio nell’organizzazione del servizio. L’auspicio è che la Prefettura ci convochi al più presto e che la questione si risolva in modo positivo e in tempi stretti”.
Alessandro Congia
(admaioramedia.it)