Il Consorzio Rete Porti Sardegna ha partecipato recentemente a Dusseldorf, per il tredicesimo anno consecutivo con un proprio stand alla principale fiera nautica europea ed ora, per la prima volta, parteciperà anche al salone nautico di Mosca.
“I riscontri che arrivano dalle attività promozionali in corso in tutta Europa appaiono positivi per il turismo nautico nella prossima stagione estiva e confermano il forte appeal che il bacino di navigazione sardo-corso esercita, soprattutto, sui maxi ed i giga yacht – ha detto il presidente del Consorzio, Franco Cuccureddu – Purtroppo però, come ormai appare diventata una consuetudine, ogni qualvolta si registrano segnali positivi e di rilancio per la nautica in Sardegna ed in Italia, la stampa internazionale monta delle allarmistiche campagne sui nostri porti.”
“Era accaduto in occasione delle famigerate ‘tasse sul lusso’ del governatore Soru, che, anche dopo la dichiarazione di incostituzionalità, hanno continuato ad alimentare mistificazioni sulla stampa di tutto il mondo. Successivamente ci aveva pensato il governo Monti a danneggiare la nautica italiana con le super tasse di stazionamento che, benché rapidamente abrogate dal successivo governo Letta, hanno avuto vasta eco nella stampa specializzata e generalista di moltissimi Paesi europei ed extraeuropei – ha sottolineato il Presidente – Ora diversi affezionati clienti internazionali, ci hanno segnalato preoccupati un articolo apparso sul Sunday Times del 22 febbraio, nel quale un ex ammiraglio della Royal Navy paventa addirittura la possibilità di attacchi terroristici e di pirateria da parte dell’Isis ai maxi yacht in navigazione nel Mediterraneo.” “Considerato che la Sardegna e la Corsica rappresentano la prima destinazione mondiale estiva per i più grandi e lussuosi yacht esistenti, appare evidente che questo allarme può dirottare questi importantissimo target per il turismo nautico della Sardegna verso altri bacini di navigazione (dai Caraibi alle Hawaii, dalla Polinesia all’oceano indiano ecc.) – ha spiegato – E’ auspicabile che le istituzioni militari e di pubblica sicurezza italiane, europee e della stessa Nato, possano replicare rapidamente ed efficacemente alle affermazioni rilanciate dal giornale inglese, assicurando che, perlomeno nella sponda europea del Mediterraneo, la sicurezza della navigazione è assolutamente garantita, con un dispositivo militare aereo-navale, sia al traffico commerciale che a quello diportistico.” (red)