Persino Renzi, che proprio con il treno svolge il suo tour “Destinazione Italia”, ha dovuto desistere dall’affidarsi, nelle scorse ore, ai ‘moderni’ locomotori delle ferrovie sarde, ferme da 30 anni. Scelta comprensibile, quella dell’ex Premier, che di certo non verrà annoverato (come altri) per aver contribuito all’ammodernamento delle strade ferrate isolane e, più in generale, per aver trovato soluzioni al dramma dei trasporti isolani. Dunque, meglio un confortevole viaggio, fra Olbia, Thiesi, Nuoro, Ghilarza e Cagliari, a bordo di un bus granturismo noleggiato, capace di tenere il Segretario dem lontano dai problemi viari che ogni giorno subiscono i Sardi.
Poco importa se quello dei collegamenti si dimostri uno dei più grandi handicap della Sardegna: da queste parti, persino i vettori storici come il Trenino verde affrontano un presente di profondo grigiore, fra infiniti collaudi nelle tratte ottocentesche, lungaggini burocratiche e carenze di fondi. Nonostante ciò, l’Arst immette per il trasporto pubblico locale dei nuovi e costosi convogli svizzeri lungo la Sassari-Alghero e nella Nuoro-Macomer. E mentre si alternano riunioni di comitati a sostegno della causa, amministratori e portatori d’interesse, il futuro del Trenino si rivela un’altalena di eterni sali e scendi, capace di sfociare in ripercussioni economiche con un servizio bloccato, in diverse zone, ormai dall’estate, generando forti preoccupazioni dei promotori turistici.
“Per quanto riguarda la Mandas-Sorgono, non ci sono notizie certe sui tempi necessari per il prossimo passaggio dei treni – spiega Monia Floris, operatrice turistica desulese di “Barbagia express” – Le ultime littorine noleggiate hanno fatta tappa nelle stazioni zonali fino a settembre, dopodiché il black out totale. A detta dell’Arst, le cause vanno ricercate nella necessità di collaudare vari punti della linea, adattandoli alle normative di sicurezza attuali. Da non dimenticare, la mancanza di opportuni finanziamenti capace di incidere per una grossa fetta, a danno di un intero territorio”.
“Avevamo previsto – prosegue Floris – di poter offrire, ai visitatori, l’opportunità di raggiungere le zone interne in occasione di ‘Autunno in Barbagia’, invece ci siamo ritrovati a lanciare la mobilitazione #salviamoiltreninoverde. L’obiettivo principale resta quello di valorizzare il centro Sardegna, e le istituzioni dovrebbero apprezzare il nostro intento, mantenendo vivo il servizio e non depauperandolo. Rimaniamo dunque fiduciosi, affinché i prossimi mesi portino importanti novità”.
Non va meglio in Ogliastra, tra piccoli passi in avanti e difficoltà comuni: “Una fase nebulosa, vari punti non sono ancora stati sistemati, fra cui il ponte di San Sebastiano a Seui, dove nonostante una gara d’appalto vinta, si prospettano tempi lunghi – commenta Fiorenza Loi, della “Sardinian tourist services” di Arbatax – Registriamo, per ora, l’atteso cambio delle traversine, danneggiate dall’incendio di luglio fra Villagrande Strisaili e Gairo. Da allora i collegamenti sono stati infatti interrotti per via dell’inagibilità delle rotaie. Una grande rabbia, se teniamo conto che eravamo riusciti a far trasportare, fino ad Arbatax, dei mezzi che giungevano ogni giorno a Gairo Taquisara. Come se non bastasse, diverse attività ricettive hanno avvertito un brusco calo. Le linee non riapriranno prima del prossimo luglio e il tutto ci lascia con l’amaro in bocca, in quanto gran parte della prossima stagione turistica sarà compromessa”.
Non se la passano bene nemmeno Trexenta e Sarcidano: “Qui è tutto chiuso – specifica Alessio Melis di “Sardegna non solo mare” a Mandas – E’ rimasta aperta, per il trasporto pubblico, solamente la breve linea che collega il nostro paese a Isili, percorsa prevalentemente da studenti e qualche lavoratore. Il ponte di Barrali, importante spartiacque del tpl in direzione Cagliari è tuttora chiuso per motivi di sicurezza. Ci rincuora il fatto che i lavori per renderlo nuovamente efficiente siano iniziati. Nei mesi scorsi, gli unici treni che percorrevano la Mandas-Sorgono erano noleggiati da noi operatori, con una spesa per viaggio di circa 1.200 euro. E’ importante che si facciano degli adeguati ragionamenti su quello che debba essere il futuro del Trenino, che a livello di trasporto turistico può ancora giovare ai nostri comprensori, potendo contare su buoni numeri. Il trasporto passeggeri è in calo da decenni è sopravvive in pochissime aree”.
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)