In pochi giorni, dopo la nostra denuncia dello scorso 9 ottobre, seguita da una lettera del Sindacato autonomo di Polizia (inviata l’11 ottobre) al Questore di Cagliari ed al sindaco di Monastir, la ‘discarica’ davanti ai cancelli dell’ex scuola di Polizia penitenziaria a Monastir, dove attualmente sono ospitati i clandestini algerini che sbarcano nelle coste del Sulcis, fu eliminata.
Infatti, all’esterno, vicino al corpo di guardia, si trovavano decine di enormi bustoni di colore nero colmi di rifiuti di ogni genere, vetro, organico e residui di cibo, carta, una bicicletta malconcia e un televisore fuori uso, mentre i cassonetti erano pieni. Un tipico esempio di come non si fa la raccolta differenziata.
Ieri, a meno di due mesi dalle precedenti denunce, e qualche giorno dopo i numerosi sbarchi degli algerini, la situazione è assolutamente identica (foto di copertina) con decine e decine di sacchi pieni di rifiuti ammassati in terra davanti al centro d’accoglienza di Monastir. Qualcosa è stato raccolto nei cassonetti, il resto è abbandonato in bella mostra ed esposto alle attenzioni di animali randagi e topi, a pochi metri dall’ufficio di vigilanza dove lavorano i poliziotti. La denuncia è nuovamente del Sap che ha scritto un’altra lettera al questore D’Angelo per segnalare “una situazione indegna, alla quale si sommano altri gravi problemi all’interno della struttura come le scarse pulizie, la presenza di un solo bagno utilizzabile da uomini e donne indifferentemente ed il sistema di riscaldamento non funzionante”, ha evidenziato Luca Agati, segretario provinciale, che ha chiesto un “definitivo ed immediato intervento, è impensabile che i colleghi siano costretti a lavorare in queste condizioni”.
“Se il problema si ripropone identico, significa che qualcosa non funziona come dovrebbe – si legge nella lettera – Chi raccoglie l’immondizia non lo fa con sacchi non trasparenti ammassati in terra senza alcuna differenziazione. Non avviene con i cittadini, non capiamo perché dovrebbero esserci deroghe per un centro d’immigrati. A pochi metri, trova alloggio il posto di vigilanza, frequentato h24 da operatori di Polizia che ovviamente si lamentano, e fanno bene, perché è intollerabile lavorare in quelle condizioni”.
“Inoltre, presso la struttura, insistono condizioni di igiene indecorose, sia negli uffici che nell’unico servizio igienico, ambienti frequentati appunto 24h su 24 e pertanto bisognosi di una particolare cura – ha scritto Agati nella lettera, chiedendo ‘un bagno del genere Lei lo userebbe?’ – Un solo bagno per colleghi e colleghe, costretti ad effettuare le pulizie in maniera autonoma per poterlo utilizzare. Si aggiunga il condizionatore rotto che non consente l’emissione di aria calda e, come dicono i colleghi, fa davvero freddo, sopratutto di notte”. (red)
(admaioramedia.it)
3 Comments
Pasqua Canu
Che schifo…scrivete a Minniti , intanto ennesima trasferta per i nostri soldati, impegnati in Libia, Iraq,afgnistan e zone..ma a noi
non ci è dato a sapere lo scopo di queste missioni, perché? Perché paghiamo noi,mentre il nostro territorio e alla merce di delinquenti algerini, di cui nessuno si occupa, Monastir a discarica
Pierangela Masili
Ma non ci sono responsabili dentro la struttura?
Fiorentino Atzeni
60 anni fa non c’erano extracomunitari in in Sardegna ma discariche si .