Il Partito democratico è riuscito recentemente a sistemare un’altra poltrona nel ‘salotto’ regionale. Si tratta di Grazia Maria De Matteis, il nuovo garante della Sardegna per l’infanzia e l’adolescenza: con 35 voti su 55 il Consiglio regionale l’ha eletta lo scorso 14 novembre.
La De Matteis, già assistente del famoso penalista, incubo degli studenti di giurisprudenza, professor Concas, non ha fatto grande carriera universitaria, essendosi probabilmente dedicata più alla redditizia libera professione che ai compiti universitari. E’ andata in pensione come ricercatore, il primo gradino della carriera accademica, per lei anche l’ultimo, ma, nonostante sia pensionata, come tanti altri gerontocrati che è frequente incontrare nelle università, a 73 anni non molla ancora la cattedra, e, privando qualche giovane di questa possibilità, continua a insegnare sotto contratto in alcuni corsi universitari. Ora, dopo aver fallito numerose elezioni – politiche, regionali e, recentemente, comunali di Cagliari – ha finalmente trovato una collocazione ‘politica’ grazie al suo partito.
Era urgente nominare il garante della Sardegna per l’infanzia e l’adolescenza, che svolge infatti compiti importanti di vigilanza, ascolto, segnalazione, promozione e deve intervenire presso le amministrazioni pubbliche e la magistratura in difesa dei diritti dei minori. Gli addetti ai lavori, gli assessori ai servizi sociali, le assistenti sociali, i pedagogisti e tutti quelli che operano nel sociale, dove si incontrano le persone più indigenti e disperate della Sardegna, sanno bene che i diritti e la tutela dei minori sono una questione che necessita di grande impegno da parte della società. I servizi destinati alla cura e tutela dei minori drenano la quasi totalità delle risorse per l’assistenza sociale dei comuni sardi, con l’assistenza a giovani che vivono in stato di disagio sociale rilevante, sia per via delle famiglie disastrate in cui vivono, sia per eventuali precedenti penali.
Ci si aspettava che il nuovo Garante si pronunciasse sugli interventi per i giovani disgraziati della Sardegna, invece pare che il problema più urgente sia quello dei minorenni stranieri non accompagnati, e del secondo corso per tutori volontari per assistere sempre questi minori, organizzato proprio grazie al suo diretto e immediato interessamento. La De Matteis dice che vuole preoccuparsi di sapere come sono sistemati quei ragazzi e se esiste una commissione che ne verifichi l’età. Forse perché la pubblica amministrazione può spendere fino a 100 euro al giorno per mantenere un minore non accompagnato, di cui il 30% in carico ai Comuni ospitanti e il restante 70% in conto alle Asl. La commissione esiste, ma, al contrario dei tutori volontari che operano gratuitamente, è costosa, costituita da un pediatra, un assistente sociale, uno psicologo, un mediatore culturale, oltre ad altri medici, traduttori ed altro personale collegato, insomma un business di tutto riguardo, che, oltre a distribuire fondi pubblici, può alimentare il clientelismo elettorale.
Sarebbe meglio che la garante De Matteis cominciasse a occuparsi seriamente dei giovani sardi, della dispersione scolastica e delle problematiche esistenziali dei giovani senza possibilità di sbocchi occupazionali e di inserimento nella società sarda. Se proprio preferisce occuparsi dei migranti, per obbedire al solito mantra buonista, farebbe bene a verificare quanti di questi migranti che vengono trasportati in Sardegna sono realmente minorenni. E se tra quelli che vengono classificati come maggiorenni, ad esempio le giovani nigeriane, si verifichino ‘trucchi’ indotti dai connazionali per incrementare i guadagni della prostituzione nelle varie città della Sardegna. Forse, però, quest’ultimo business non riscuote abbastanza interesse da parte del Garante o della politica Sarda in generale.
Energhia
(admaioramedia.it)