Sui 708 milioni e 572mila euro disponibili per il Piano Sulcis, al 31 ottobre, sono circa 600 i milioni già impegnati, pari all’86% del totale. La dotazione finanziaria è ripartita in cinque macro programmi: imprese (circa il 38% delle risorse); infrastrutture (oltre il 30%); bonifiche (circa il 24%); scuola e ricerca tecnologica (oltre il 7%), per un totale di 72 interventi inseriti nel Piano redatto dal Coordinamento del Piano Sulcis.
Gli interventi, che vedono in qualità di soggetti attuatori le Amministrazioni e i soggetti statali (Mise, Invitalia, Anas, Enea), la Regione, la Provincia, i Comuni e altre istituzioni, stanno agendo da leva per rilevanti investimenti privati nel programma “imprese” e in alcuni casi nel programma “ricerca tecnologica”. Le aziende, inoltre, investono notevoli risorse proprie nella messa in sicurezza e nella bonifica dell’area industriale di Portovesme, mentre alcune attività del Piano, come le vertenze industriali e la riforma del Parco Geominerario, sono importanti impegni del Coordinamento.
Nel Programma Imprese (267,2 milioni di euro) sono stati stipulati due Contratti di sviluppo e un terzo Contratto è in fase avanzata di definizione. È a regime la Zona franca urbana di cui beneficiano oltre 4.300 micro e piccole imprese. I bandi conclusi di incentivazione di nuove iniziative e di piccole imprese esistenti hanno registrato 164 proposte di cui 69 hanno superato positivamente l’istruttoria di merito. Su un precedente bando, 12 proposte sono state finanziate e i contributi sono in erogazione, e anche nel 2017 sono stati emessi nuovi bandi. Di particolare importanza l’attivazione del Contratto d’investimento per progetti di maggiore dimensione (sino a 20 milioni di euro) che registra un buon numero di adesioni. I Programmi Scuola, Sviluppo Competenze e Ricerca Tecnologica (complessivi 56 milioni di euro) sono a regime. I programmi di bonifica delle aree minerarie ed ex Sardamag (oltre 164 milioni di euro) hanno cumulato ritardi negli anni scorsi, soprattutto a causa della messa in liquidazione di Igea. Tuttavia, la rimessa in bonis della società e l’affidamento di alcuni progetti di bonifica ai Comuni hanno consentito lo sblocco del programma. Significativa la conclusione della rimozione dei rifiuti pericolosi generati dalla demolizione della ex Sardamag. Il Programma Infrastrutture, invece, registra 22 opere con appalti aggiudicati per un importo di circa 112 milioni di euro e 18 cantieri di dimensione medio-piccola in corso o conclusi.
Devono essere ancora appaltate opere per circa 100 milioni di euro che riguardano l’interconnessione delle dighe e i porti di Sant’Antioco, Carloforte, Calasetta e Buggerru. Per queste opere è in corso la progettazione. Il termine ultimo per l’assunzione degli impegni con obbligazioni giuridiche vincolanti è fissato al dicembre 2019. (red)
(admaioramedia.it)