“Con l’avvio di questa misura, la Regione coglie un’opportunità, prevista per tutte le regioni, di adottare il contratto di ricollocazione, attraverso i fondi ministeriali dedicati, e innescare un processo virtuoso, che con l’integrazione di operatori pubblici e privati, consente di ottimizzare gli strumenti e cogliere le occasioni di reinserimento nel mercato del lavoro”. Lo ha detto l’assessore del Lavoro, Virginia Mura, parlando di una uova misura di flexicurity, un modello innovativo di attuazione delle politiche attive del lavoro, per quasi 3.000 lavoratori in mobilità in deroga. Per la prima volta in Sardegna, con il contratto di ricollocazione si sperimenta un sistema che consente di superare la logica del sostegno al reddito, per favorire il reinserimento lavorativo dei soggetti percettori di ammortizzatori sociali.
“L’obiettivo – ha aggiunto l’Assessore – è quello di favorire il passaggio dalle misure passive alle politiche attive, tracciando una linea di continuità con le altre misure di flexicurity, consentendo ai lavoratori in regime di mobilità in deroga, di impiegare il tempo di inattività, nella ricerca di una nuova occupazione, affiancati dai centri servizi per il lavoro e dai soggetti privati accreditati iscritti all’elenco regionale. In questo sistema, sarà importante la centralità dei servizi pubblici per l’impiego e il coinvolgimento dei soggetti privati accreditati, che saranno incentivati dal contratto di ricollocazione, al conseguimento del risultato che consiste appunto nella ricerca di una nuova occupazione.”
Il contratto di ricollocazione viene finanziato attraverso le risorse del Fondo per le politiche attive del lavoro del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ammontano a 8 milioni e 700 mila euro, cui si aggiungono circa 2 milioni e 800 mila euro di fondi del PO FSE 2014-2020.
La misura prevede che il lavoratore sia preso in carico dai Csl per indirizzarlo verso la scelta più consona alle proprie esigenze, attitudini e competenze. In questa fase al lavoratore viene riconosciuto un voucher del valore 4.000 euro, e si passa allo step successivo che consiste nell’interazione con un soggetto accreditato, che avrà un ruolo attivo nella ricerca di una nuova occupazione. L’erogazione del voucher sarà commisurata alle potenzialità di reinserimento, e condizionata al raggiungimento del risultato da parte del soggetto accreditato. L’altro aspetto innovativo è rappresentato dal principio di condizionalità, che stabilisce un nesso diretto tra l’erogazione del sostegno al reddito (ammortizzatore sociale) e l’effettiva disponibilità del destinatario della misura di politica attiva ad accedere a nuova occupazione. (red)
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LAVORO, Assessore Mura: “Con la Flexicurity, al via contratto di ricollocazione per favorire il passaggio da misure passive a politiche attive”
(admaioramedia.it)