Anche la maggioranza consiliare di Cagliari si è ‘accorta’ che l’ex ospedale Marino non può restare ancora a lungo nell’attuale stato di abbandono. I consiglieri Fabrizio Marcello, Fabrizio Rodin e Matteo Massa hanno presentato un ordine del giorno per stimolare la Giunta Zedda ad attivare un tavolo con la Regione e l’Agenzia del Demanio al fine di riqualificare l’ex complesso ospedaliero per riportarlo alla destinazione ricettiva, chiedendo, inoltre, che il vecchio Pronto soccorso venga demolito non essendo soggetto a vincolo storico disposto dal Ministero.
L’opposizione. Il capogruppo consiliare di Forza Italia, Stefano Schirru, ha alzato la voce contro quello che risulta essere “un eco-mostro, che deturpa la città in uno dei luoghi simbolo della bellezza cagliaritana. Da tempo denunciamo che il litorale del Poetto viene violentato da questa struttura decadente e fatiscente, teatro peraltro di numerosi fatti di cronaca, visto che veniva utilizzato alla stregua di un rifugio per tossicodipendenti”. Polemica anche Loredana Lai (Gruppo Misto): “E’ vergognoso che in una città turistica, con un lungo mare nuovo di zecca sia presente un rudere cadente e pericolante che rovina il paesaggio. Inoltre, invece di realizzare con l’ausilio dei privati un centro di riabilitazione come da bando pubblico, Regione e Comune stanno ancora pensando cosa sia utile fare dell’immobile. Un brutto esempio di incapacità politica”.
La Vicenda. Anche la maggioranza, dunque, chiede al Sindaco di farsi carico del problema, nell’interesse della città, e di ‘ripulire’ il litorale, così che l’edificio possa risorgere a nuova vita dopo le annose vicende che ne hanno segnato la sua ottantennale storia: progettato nel 1937 come colonia estiva, la costruzione venne completata solo dieci anni più tardi a causa degli eventi bellici che impegnarono altrove le risorse. Divenuto ospedale nel 1947, restò operativo sino al 1982, quando il complesso ospedaliero venne trasferito nell’attuale struttura (anch’essa minacciata dalla chiusura disposta dalla Riforma sanitaria, in votazione presso il Consiglio regionale); nel 2007 venne dichiarato bene d’interesse storico e vincolato nella sua destinazione. Nel 2006, la Regione, mediante un bando, cercò di reperire soggetti che fossero interessati all’opera di riqualificazione della struttura e, quattro anni dopo, la società Prospherius ne ottenne l’affido provvisorio. Dopo un lungo contenzioso tra la Regione e la società vincitrice del bando, la parola fine sulla vicenda è stata scritta lo scorso 28 giugno dal Consiglio di Stato, che ha dichiarato la Prospherius decaduta dalla concessione, aprendo la strada ad una nuova proceduta che al più presto dovrà essere concretizzata, verosimilmente, attraverso un nuovo bando regionale. (sm)
(admaioramedia.it)