Si sa: Cagliari non è una piazza avvezza a riflettori accecanti e particolari attenzioni mediatiche. Però la convocazione di Nicolò Barella nella Nazionale maggiore di Ventura ha scatenato di tutto: esaltazione, rievocazioni storiche, paragoni. Per poi rimanere (quasi) con un pugno di mosche in mano. Proprio così… perché alla fine il talento cagliaritano non ha visto il campo.
Nei match di qualificazione mondiale contro Macedonia e Albania, a Torino e Scutari, il selezionatore ha scelto sempre la coppia Parolo-Gagliardini in mediana. Per il rossoblu solo panchina, con la casacca numero 14 sulle spalle, segno distintivo del mitico Johan Cruijff. Ma non divaghiamo. Le dichiarazioni di Ventura, che si è lamentato dello scarso utilizzo dei giocatori italiani nei vari club, stride clamorosamente con lo status attuale di Gagliardini e appunto Barella. I maligni insinuano che militare in un grande club aiuti in tanti frangenti, ma tant’è che proprio nei confronti del giocatore del Cagliari, a questo punto, non è stato dato seguito alle parole. Lui è reduce da una Serie A 2016-17 da titolare e da un ottimo inizio dell’attuale stagione, in vetta alle classifiche di rendimento e non solo. Il mercato ripete il suo nome in modo insistente, perché le sirene non sono solo nostrane e arrivano addirittura da Oltremanica. D’accordo: Barella è stato chiamato per far fronte ad assenze importanti nel clan azzurro. Ma se dovesse confermare l’ottimo momento di forma nelle prossime settimane, sarà difficile lasciarlo a casa per il playoff decisivo di novembre. Insomma, Nicolò: porta pazienza, lavora sodo e non perdere quella “fame”. La prossima occasione potrebbe arrivare presto.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)