Altre penne si sono occupate da queste pagine virtuali della vicenda San Raffaele/Mater Dei di Olbia. Nessuno finora, però, ha parlato delle due, non una sola, affilatissime spade di Damocle che incombono sulla nuova casa di cura: una spezzerà il filo nel 2018, l’altra a consuntivo del primo anno di attività.
Nel 2018, infatti, scadrà la deroga nazionale (ricordate? Si scomodò il Parlamento nazionale per consentire la conclusione dell’iter), concessa per la dotazione di posti letto dell’ex San Raffaele. All’apertura, i posti letto e le specialità in esubero rispetto ai parametri previsti nel Patto per la Salute vigente, e individuati nell’approvanda Rete ospedaliera, dovranno essere tagliati, e, viste le tipologie di reparti previsti, sarà interessante capire da quali strutture pubbliche. Si tratta di posti letto di Neurochirurgia, di Oncologia, Cardiochirurgia, di Strutture complesse pubbliche quali Radioterapia, per fare gli esempi più eclatanti. Le forbici colpiranno gioco-forza, per motivi di vicinanza geografica, a Sassari, a Olbia e a Nuoro. Sarà interessante assistere alle reazioni non tanto degli addetti ai lavori, quanto della gente del Nord e del Centro Sardegna alla decapitazione, potranno usare la prima spada caduta per farlo, di reparti pubblici di alta e altissima specializzazione, attualmente guidati da professionisti di elevatissima qualità.
Quando il Mater Dei andrà a regime, fatturerà una cifra, per la stragrande maggioranza proveniente da ricoveri ospedalieri, vicina ai 50 milioni di euro. Il budget per la sanità ospedaliera privata ammonta a cento milioni di euro all’anno suddivisi tra quindici case di cura private, per i due terzi ubicate nell’area vasta di Cagliari. Ergo, il fatturato residuo per le quindici case di cura, che rammento ai meno attenti, danno lavoro a centinaia e centinaia di persone, sarà ridotto alla metà. Le ricadute negative sull’occupazione sono fin troppo evidenti. Si rischia la perdita di centinaia di posti lavoro, soprattutto nel Cagliaritano. In verità, un congruo incremento del fatturato disponibile per la sanità ospedaliera privata risolverebbe il problema, che alla luce del fatto che la Sardegna ha una delle percentuali più basse d’Italia di spesa per la sanità ospedaliera privata rispetto a quella pubblica non impatterebbe certo negativamente sul Sistema sanitario regionale, anzi …
Però questa maggioranza non lo farà mai: uno) stiamo parlando del governo regionale più lento di sempre, due) uno schieramento di Sinistra non voterà mai, per ragioni ideologiche, un incremento del fatturato della Sanità privata. Attenzione dunque a quel che desiderate, ché potreste ottenerlo.
Antonino Dessì
(admaioramedia.it)