Il Sito d’interesse Comunitario di Santa Giusta, quello che ospita al suo interno il promontorio granitico “Scoglio di Peppino”, durante l’estate subisce l’assalto dei bagnanti e il compendio dunale è l’unica via d’accesso all’arenile. Non basta: i ginepri secolari sono diventati un deposito d’immondezza e le loro radici sono esposte all’incessante calpestio di centinaia di persone ogni giorno. A denunciare la situazione sono gli ambientalisti del Gruppo di Intervento Giuridico.
Lo riporta oggi il quotidiano locale online Il Sarrabus.
“Costerebbe davvero poco sistemare una staccionata in legno, apporre dei cartelli di divieto e fare, di tanto in tanto, qualche controllo – si legge in una nota – Nulla di eccezionale. Costerebbe poco , una piccola frazione degli incassi del vicino parcheggio, ma eviterebbe. o quanto meno arginerebbe, la devastazione del compendio dunale dello Scoglio di Peppino, allegramente in corso, nell’indifferenza degli enti preposti alla vigilanza ambientale, fin dall’inizio della stagione estiva. E invece neppure quello”.
“È una grande vergogna – commenta sui social network il vicesindaco di Castiadas, Giuseppe Onano – Dobbiamo proteggere il bene più prezioso che abbiamo, l’ambiente. Per la prossima stagione cercheremo di trovare delle soluzioni per porre rimedio al problema. Un ringraziamento a chi con il suo prezioso lavoro, segnala questi problemi importantissimi”.
Michele Garbato
(admaioramedia.it)