Nel 2016 si sono contati ben 680mila vacanzieri stranieri che hanno speso complessivamente 620 milioni di euro: gran parte della spesa (72%) riguarda i trasporti e l’alloggio, mentre solo il 5% riguarda le spese per lo svago e l’intrattenimento, il 15% per la ristorazione e l’8,4% per gli acquisti nei negozi.
Sostanzialmente l’economia sarda non ricava alcun beneficio economico dalla presenza dei turisti stranieri: un punto debole messo in evidenza dalla ricerca di Cna Sardegna “Economia e Turismo: modelli a confronto. La Sardegna e i suoi competitor” per confrontare i dati riguardanti il turismo sardo con quelli delle Baleari, Corsica, Creta, Cipro, Algarve, Croazia, Malta che competono con la Sardegna per cogliere la domanda turistica.
“Non basta che i turisti arrivino in Sardegna ma è importante che tutto il sistema economico tragga beneficio della loro presenza – spiegano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna – Riteniamo prioritario il supporto e la formazione degli imprenditori che operano in questi settori senza dimenticare il ruolo fondamentale degli amministratori locali, ai quali spetta il compito di garantire servizi adeguati sul territorio che vadano dal trasporto locale alla creazione di eventi fino alla oculata gestione del patrimonio storico-culturale. E’ necessaria un’immagine nuova e moderna dell’Isola indirizzata ad un target turistico che vada oltre la classica vacanza in un resort o in un villaggio vacanze, ma punti sulla diversificazione dell’offerta e sulla valorizzazione dei tanti punti di forza e di eccellenza su cui la Sardegna può contare”.
Dalla stessa ricerca è emerso anche un dato in ripresa riguardante la permanenza media di un visitatore, che è stata di circa 10 notti, per una spesa pro-capite di quasi 910 euro. Analizzando la spesa complessiva dei viaggiatori nell’Isola, si evidenziano le differenze rispetto alle altre realtà nazionali: le spese di viaggio ammontano a circa 340 euro a persona, contro gli 83 spesi in Liguria o i 295 spesi in Puglia, ma comunque inferiori ai 400 spesi in Calabria e in Toscana. La spesa media per l’alloggio (il 44% sceglie alberghi e resort) è pari a 49 euro a notte, mentre in Calabria è pari a 19 euro, in Puglia 25, 46 in Toscana e 50 in Sicilia; la spesa giornaliera per la ristorazione all’esterno delle strutture ricettive è di 17 euro, contro i 29 euro in Liguria e i 24 di Toscana e Emilia Romagna, mentre per lo svago, relax e intrattenimento la spesa è stata di 56 euro a persona, più di Emilia Romagna (28) e Liguria (11), ma meno dei 70 spesi in Toscana, dei 66 in Sicilia e dei 62 in Calabria. Per lo shopping sono stati spesi circa 100 euro a testa, contro i 233 in Calabria, i 143 in Campania e i 120 in Toscana e Abruzzo.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)