A sette mesi dall’avvio, i timori che l’istituzione di un’Azienda sanitaria unica servisse solo come lauto stipendificio per pochi eletti sono stati abbondantemente superati dalla dolorosa realtà di un rallentamento complessivo delle attività delle ex Asl, nelle cui sedi sovrana regna la confusione. Non soltanto di quelle amministrative, approvvigionamenti, manutenzioni, pagamenti, che hanno tempistiche nettamente peggiorate, ma, purtroppo, anche di quelle assistenziali: liste d’attesa più lunghe sia nell’attività territoriale che in quella ospedaliera, interventi chirurgici compresi.
I direttori di Area socio sanitaria che avrebbero dovuto fare da cerniera tra la lontana sede centrale e le periferie, di certo hanno soltanto la cospicua indennità mensile, ma quale sia il loro ruolo reale all’interno della Sanità sarda non è chiaro ai più, visto anche il farraginoso quadro normativo che ne delinea le prerogative.
Un fallimento a trecentosessanta gradi. Come era ampiamente, e facilmente, prevedibile. Istituire un’unica Azienda in un territorio così vasto non ha senso alcuno: non vi sono vantaggi assistenziali, né sono evidenti risparmi sulla spesa sanitaria, anzi … il disavanzo avrebbe raggiunto vette finora mai sfiorate (intorno ai 700 milioni, si mormora) a dimostrazione, se mai ce ne fosse stato bisogno, che l’accorpamento non aveva alcuna utilità se quella di incrementare le indennità ai manager apicali, inventando dieci ulteriori figure dirigenziali lautamente retribuite (nove direttori di Area socio sanitaria e il direttore dell’Areus), 168mila euro all’anno, nove di queste assolutamente pleonastiche, con un evidente aumento, rispetto alla precedente gestione, anche delle spese per l’alta dirigenza. Né risponde al vero che occorra accentrare il governo complessivo per accentrare gli acquisti di beni e servizi.
Se si aggiunge che il piano per la rete ospedaliera ancora non approvato dal Consiglio regionale, con la conseguente impossibilità di accedere ai finanziamenti statali per gli investimenti in Sanità, abbiamo la cronaca di un fallimento totale. Anche un povero romito, pur tormentato dalle zanzare e messo in pericolo da ripetuti incendi appiccati da verminosi bastardi, si è accorto della cosa. Il governo dei Professori, insomma, in campo sanitario, e non solo, ha meritato una sonora bocciatura. Peccato che a scapitarci sia la tutela della Salute dei Sardi. Andatevene, per favore …
Il Romito
(admaioramedia.it)
8 Comments
Cecilia Putzu
Che schifo i risultati si stanno già vedendo….file pazzesche dappertutto!!!
Francesco Piras Piras
Purtroppo mi sa che questa Giunta dei Professori, arroganti e presuntuosi, come arrogante e presuntuoso è chi ne tira le fila, di bocciature ne ha collazionato a ripetizione: disoccupazione, povertà, infrastrutture da terzo mondo, per non parlare dei trasporti, anziani e disabili sempre più senza assistenza, e si potrebbe continuare…
Mary Mariangela
Mi sa che alle prossime votazioni faranno fa fine dei loro compari di merenda Renziani
Rosario Russo
I POLITICI SARDI DEVONO SPIEGARE ALLA POPOLAZIONE PERCHÉ BLOCCANO L ERTURA DEL SUPER OSPEDALE MATER DEI DI OLBIA
Sergio Casula
La peggiore giunta regionale di sempre
Enzo Puxeddu
Altra prodezza PD . . . !
Giuseppe Aib
Incapaci maledetti arroganti e presuntuosi 😈😈😈😈
Emidio Locci
la regione sarda è fallimentare per l’incapacità politica di gestione-governativa!!!