E’ in arrivo la banda ultra larga anche in Sardegna: la crescente esigenza di connessioni sempre più veloci e affidabili ha portato la Regione a investire ben 83 milioni di euro per l’appalto affidato a Infratel, la società che opera nel settore delle telecomunicazioni per il Ministero dell’economia, che si occuperà della progettazione, realizzazione e manutenzione delle reti. In tutto ciò, le imprese sarde non solo non saranno in grado di partecipare alla gara stessa ma rischiano anche di rimanere tagliate fuori anche dai subappalti. A lanciare l’allarme è stata Confartigianato imprese Sardegna che, effettuando dei controlli, ha notato che le imprese sarde con requisiti e competenze per partecipare alla gara non avrebbero comunque le risorse finanziarie necessarie per sostenere i lavori.
L’immediata reazione dell’Associazione è stata l’invio di una lettera a Filippo Spanu, assessore regionale degli Affari generali, con la richiesta di “adoperarsi affinché, nel pieno rispetto della legge, dell’economicità ma anche della qualità dei lavori realizzati con risorse pubbliche, sia garantita adeguata attenzione alle condizioni di affidamento dei lavori, alla dimensione territoriale dei lotti di completamento/manutenzione, al valore degli appalti che saranno banditi e ai controlli nei pagamenti alle imprese che lavoreranno in subappalto”.
Già tre anni fa, come ricorda l’Associazione degli artigiani, le imprese del territorio sono state tagliate fuori dalle gare dei tre appalti di 50 milioni di euro per la prima tranche di banda ultra larga nei Comuni a “fallimento di mercato”, cioè quelli dove il servizio non sarebbe efficiente a causa del limitato numero di utenti internet: “In un momento nel quale il settore delle costruzioni e del relativo indotto è in perenne crisi – afferma Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato imprese Sardegna – l’intervento delle Pmi nell’esecuzione di questa tipologia di lavori, effettuati a prezzi di mercato, e non sottocosto, come spesso accade nei ‘sub – sub appalti’, non solo è garanzia di qualità e regola d’arte dei lavori ma è anche garanzia di ricadute nel tessuto economico locale nonché di un’adeguata tutela delle maestranze impiegate”.
Martina Corrias
(admaioramedia.it)