Il Corpo forestale respinge l’accusa di una “azione brutale” in merito agli arresti effettuati alla Fluorsid. In particolare contesta alcune affermazioni pubblicate da numerosi organi di stampa ed attribuite al presidente della società e patron del Cagliari Calcio Tommaso Giulini (“Siamo scioccati, ci siamo svegliati alle 7 con questa cosa inattesa, ci siamo ritrovati decine di macchine della Forestale, con i dipendenti buttati giù dal letto davanti ai bambini e portati a Uta“).
In una nota del Corpo Forestale – emanata “a presidio della corretta informazione e della dignità e professionalità del personale di questo Corpo“- si legge invece che “le misure dell’ordinanza di custodia in carcere sono state applicate in assenza di azioni invasive” e soprattutto che “il personale ha agito indossando abiti civili e utilizzando auto non effigiate, operando fuori dalle residenze“.
“Il Nucleo Investigativo del Corpo forestale regionale opera con alta professionalità e nel più stretto riserbo, secondo le disposizioni della Procura del Tribunale di Cagliari”, continua la nota precisando che le indagini e gli adempimenti di polizia giudiziaria a carico di dirigenti e tecnici delle aziende Fluorsid e Ineco per associazione a delinquere, inquinamento e disastro ambientale sono ancora in pieno svolgimento. “L’intervento di estrema complessità per la tutela dell’ambiente e della salute svolto dal Corpo Forestale, trae massimo beneficio dalla grande competenza ed esperienza dei Pubblici Ministeri che dirigono le indagini – prosegue la nota -. “La Procura di Cagliari ha impartito peraltro precise disposizioni anche sulle modalità di esecuzione delle misure cautelari, onde limitare le afflizioni a carico degli arrestati. Il personale del Corpo Forestale ha applicato tali ordini con diligenza, rispetto e umanità. Solo in un unico caso, dovuto alla richiesta dell’arrestato, il personale è entrato nella sua abitazione per permettergli di ritirare del vestiario e salutare i propri figli. Tale eccezione conferma ulteriormente l’umanità applicata dal personale operante. La riservatezza è stata tale da non agevolare la diffusione di foto e filmati concernenti le fasi dell’arresto”. (red)
(admaioramedia.com)