Per una visita oculistica bisogna aspettare ottobre. Per un esame cardiologico o una risonanza magnetica non ci vogliono meno di sei mesi. Fuori agenda – con date ancor più incerte e teoriche – le prenotazioni nei reparti di reumatologia, per le ecografie e per le mammografie: le visite – dicono dai Cup sul territorio – non sono in prenotazione nelle strutture di Iglesias e Carbonia. Stessa musica per il Cto di Iglesias al Sirai di Carbonia e per il presidio ospedaliero Santa Barbara.
Le liste d’attesa negli ospedali del Sulcis Iglesiente stanno scoppiando e le continue segnalazioni dei pazienti hanno spinto il capogruppo regionale dell’Udc Gianluigi Rubiu a presentare una interrogazione urgente all’assessore alla Sanità Luigi Arru per denunciare questa situazione ed elencare i disservizi.
“Si registrano prenotazioni e tempi d’attesa interminabili che costringono gli utenti del Sulcis Iglesiente a rivolgersi sempre più spesso alle strutture private a pagamento”, spiega il rappresentante dei centristi. “Una condizione che solo pochi sono in grado di sostenere, visti i costi elevati. In alternativa sono costretti raggiungere i complessi sanitari dell’hinterland cagliaritano”.
Secondo l’esponente del partito di Giorgio Oppi si tratta di un ulteriore colpo per la sanità sul territorio, sempre più ridotta allo sfascio dai vertici della Asl unica. “Questa situazione rappresenta un disfacimento senza fine che accade nel silenzio più assoluto della giunta Pigliaru– rimarca Rubiu –. Si pensi che diverse sale operatorie del Cto di Iglesias sono state inaugurate quattro volte ma non sono ancora inutilizzabili. Senza poi dimenticare i tempi di attesa nel pronto soccorso: siamo a livelli di terzo mondo”.
La diagnosi è impietosa. “Un capitolo a parte – conclude Rubiu dopo aver elencato tutti i disservizi nell’interpellanza rivolta all’assessore Arru – è da dedicare al reparto di Cardiologia incastonato al Sirai di Carbonia con carenze di organico che si traducono inevitabilmente sull’allungamento delle liste d’attesa diventato ormai insostenibile. Sarebbe indispensabile richiamare esperti cardiologi sul territorio, visto che sono stati costretti a fuggire nelle strutture cagliaritane per l’abbandono della sanità nel Sulcis Iglesiente ormai al più totale collasso, con l’istituzione di un apposito reparto di Cardiologia al Cto di Iglesias per fronteggiare le difficoltà riscontrate sul territorio. E’ uno scandalo senza precedenti. Con il riordino della sanità – conclude – ci saremmo attesi un rafforzamento dei complessi periferici, ma si assiste al crepuscolo dei servizi sanitari nelle strutture considerate un tempo dei poli strategici del distretto iglesiente e sulcitano”.(red)
(admaioramedia.it)