Il Parco di Tepilora punta al marchio, al programma Unesco ed alla convenzione di Ramsar sulle zone umide. Intanto, può contare su 2 milioni e 800mila euro disponibili per quattro diversi interventi, oltre a 300mila euro all’anno per tre anni inseriti nella Finanziaria 2017 per il funzionamento e la gestione del parco stesso. Anche su un progetto che sarà chiuso entro l’estate con un accordo di programma grazie all’accelerazione impressa dalla programmazione territoriale sulle aree di rilevanza strategica.
“È il turismo la chiave di volta per il futuro. – ha sottolineato l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci, che a Bitti ha presieduto il tavolo istituzionale sul progetto coi nove Comuni del Montalbo (26.500 abitanti) – Attraverso il turismo passano tutti i settori dell’economia e dello sviluppo. Partiamo dagli attrattori ambientali e culturali, archeologici, enogastronomici: usiamoli per fare turismo, ma anche per fare impresa. Abbiamo un’invidiabile sostenibilità ambientale ma dobbiamo avere anche sostenibilità economica, vendiamo i nostri prodotti alimentari e dell’artigianato. Portiamo i turisti nei paesi dell’interno e, per quelli che preferiscono restare in spiaggia, allestiamo appositi corner con i nostri prodotti negli alberghi. Facciamo conoscere le nostre eccellenze, esportiamole: il grande successo della vetrina Sardegna su Amazon dimostra quanta richiesta ci sia. Puntiamo sul turismo esperienziale, portiamo la gente che viene in Sardegna nelle vigne, nei siti archeologici, facciamo fare loro corsi di cucina coi nostri prodotti. Stiamo per lanciare un grande programma di cantieri archeologici, sarebbe bello se aprissimo cantieri con i nostri operai richiamando allo stesso tempo grandi competenze internazionali. Tedeschi, americani, giapponesi, che dopo essere stati qui diventino testimonial della bellezza e unicità della nostra terra”.
I progetti nei territori sono quattro, per un totale di 2 milioni e 300mila euro che arrivano a 2,8 con i 500mila per la sentieristica: 550mila vanno al Centro Scout di Bitti; 650mila al Centro servizi accoglienza di Lodè; 550mila all’acquisto di mezzi elettrici per la mobilità sostenibile a Posada; 550mila al Centro informazioni turistiche di Torpè.
“Abbiamo fatto molti incontri in questo territorio – ha ricordato l’assessora dell’Ambiente, Donatella Spano – che ha dimostrato di avere una forte autonomia decisionale e ottime capacità di progettazione. Portando a un consolidamento anche finanziario dei progetti, con risorse ordinarie alle quali si sono aggiunte quelle strutturali del Fesr, e a un contagio positivo e virtuoso dei territori limitrofi che ora vogliono partecipare al progetto. Abbiamo deciso insieme gli interventi principali inseriti nella delibera che individua gli strumenti di attrazione e fruibilità del Parco, tutti equamente divisi nei territori comunali e ha funzionato molto bene la presenza di Forestas. Abbiamo sostenuto la candidatura Mab Unesco e apprezzato il grande lavoro svolto dal Parco. È importante entrare nella rete della convenzione di Ramsar sulle aree umide per attrarre ulteriori finanziamenti. Una nuova sfida che lancio al Parco è quella della recente legge sul Capitale naturale e di contabilità ambientale: spero infatti che possa sfruttare questa legge per valorizzare ancor di più questo territorio”. (red)
(admaioramedia.it)