E’ stato individuato nell’hinterland di Cagliari, dai baschi verdi della Guardia di finanza, un capannone industriale adibito a deposito merci, completamente sconosciuto al fisco, contenente numerosissimi prodotti non in regola con gli standard commerciali e di sicurezza.
L’indagine delle Fiamme gialle cagliaritane fa parte delle iniziative a contrasto del diffuso fenomeno della contraffazione e del commercio di prodotti non sicuri ed ha portato alla scoperta che i prodotti contraffatti, per sfuggire ai controlli, giungono a Cagliari trasportati su gomma dopo essere giunti sull’Isola in altri scali portuali. Proprio, controllando una di queste ‘rotte alternative del falso’ è stato individuato un carico di merce che, proveniente da Malta e giunto nel nord Sardegna con una nave partita da Salerno, era diretto ad una società cagliaritana riconducibile ad un punto vendita di cittadini cinesi.
Un tempestivo esame della documentazione della merce ha consentito di risalire al luogo di stoccaggio: un capannone industriale nelle campagne di Elmas. Un classico deposito commerciale, organizzato per categorie merceologiche omogenee di beni, dove i titolari del punto vendita si rifornivano periodicamente.
Sono stati trovati numerosi prodotti: giocattoli, accessori per la telefonia mobile, apparecchi hi fi audio e video, accessori per la casa, accessori auto: sequestrati 210.000 pezzi per un valore sul mercato di circa un milione di euro. Inoltre, la stessa merce era contrassegnata da una marcatura ‘Ce’ contraffatta riportando un logo che, rispetto all’originale (certifica il rispetto degli standard europei di qualità e sicurezza dei prodotti in vendita), significa la sigla ‘China export’, perciò non solo non conforme ai requisiti legali, ma fraudolentemente ingannevole per l’acquirente. I due cittadini cinesi che gestivano il deposito sono stati denunciati per frode in commercio. (red)
(admaioramedia.it)