Il portiere del Cagliari Calcio Roberto Colombo ha incontrato i giovani studenti delle scuole del capoluogo e dell’hinterland, all’interno del progetto sociale “Dentro il quartiere, il gioco delle relazioni” presentato lo scorso 8 marzo allo stadio Sant’Elia e patrocinato tra gli altri dal club rossoblu. Tema: “Passione, futuro e solidarietà“.
Svoltasi presso la Parrocchia cagliaritana di Sant’Eusebio, la conferenza è stata introdotta da suor Silvia Carboni e ha visto inoltre la partecipazione dello psicologo del Cagliari Fabio Zarra: un evento formativo rivolto a ragazzi – presenti oltre una cinquantina di loro -, genitori, società sportive ed operatori del settore, per diffondere la cultura dello sport e la sua funzione educativo-sociale.
Colombo: “A 16-17 anni per me è stato il periodo più formativo, a causa della malattia di mia madre, e dal punto di vista sportivo è stato l’ultimo in cui facevo gli allenamenti con le giovanili del Milan ancora vicino a casa. Parlando di scuola, ho studiato ragioneria: un’insegnante mi ha trasmesso curiosità per l’economia, aprendomi un mondo e aiutandomi a sviluppare determinate conoscenze anche legate ad altri ambiti. Bisogna sfruttare le occasioni che la scuola dà al giorno d’oggi: non tutti i ragazzi, in diversi Paesi del mondo, possono accedere agli stessi strumenti e purtroppo sono indietro. La formazione è fondamentale, ora è il momento giusto per apprendere e non bisogna sprecarlo per il proprio futuro. Non tutti devono diventare calciatori o uomini di successo, l’importante è saper impiegare bene il tempo a disposizione per ritagliarsi il proprio giusto spazio“.
Zarra: “Oltre che psicologo della squadra Primavera (presenti Bizzi, Arras, Volteggi, Vasco Oliveira e Crosta, ndr) sono anche responsabile della foresteria, che ospita i ragazzi dai 14 anni in su. Ci confrontiamo spesso, mi interfaccio con loro per le varie esigenze in base alle fasce d’età. Il nostro compito è fornire loro delle regole, che a volte possono non essere accettate, ma vanno comunque capite. Umiltà, rispetto e fiducia in sé stessi sono parole chiave. Gestire scuola e studio non è semplice per i loro ritmi frenetici: da quest’anno il club ha inoltre messo a disposizione dei ragazzi 2 tutor didattici nelle ore serali. Pasti cadenzati, massima puntualità: hanno a disposizione 3 uscite a settimana e il sabato pomeriggio libero. Per chi sgarra, soprattutto con gli orari, c’è la “punizione riparatoria”: per responsabilizzarli svolgendo attività di comune utilità – come ad esempio occuparsi della raccolta differenziata – in un ambiente condiviso. Anche se potrebbe trattarsi di un’esperienza breve, quella in una realtà come questa, gli può ad ogni modo servire per il futuro“.
Fabio Ornano
(admaioramedia.it)