Da Cagliari alla città cinese di Hangzhou: Alessandro Marcello, classe 1987, è manager della Alibaba Group, una delle più importanti multinazionali del pianeta attiva nel campo del commercio elettronico, come mercato online, piattaforme di pagamento e compravendita, motori di ricerca per lo shopping.
Tutto ebbe inizio al Liceo, durante i “Giochi Matematici”, quando Alessandro conobbe l’Università Bocconi e in particolare la facoltà di Economia aziendale e Management, dove si iscrisse l’anno successivo: “Frequentare università riconosciute a livello internazionale apre molte più porte per una serie di motivi. Innanzitutto perché, finora, ovunque sono andato le aziende conoscevano la fama della Bocconi e la mia provenienza universitaria mi dava automaticamente un vantaggio rispetto a chi doveva necessariamente spiegare dove aveva studiato. In secondo luogo, queste università collaborano strettamente con le grandi aziende e molti dei grandi manager sono ex studenti, cosa che indirettamente favorisce molto nell’accedere a opportunità lavorative e progetti di collaborazione.”
Dopo la laurea triennale, era chiaro il suo interesse per il marketing: “Per competere sul mercato del lavoro era necessario avere esperienze all’estero. Così ho iniziato a valutare possibili destinazioni e, tra le università top, ho scelto l’Esade di Barcellona: avevo iniziato a studiare lo spagnolo da due anni e devo ammettere che, per chi come me è cresciuto a Cagliari, Barcellona è la metropoli più attrattiva, essendo abbastanza simile per clima e vicinanza al mare alla mia città d’origine. Dopo varie prove selettive, sono stato ammesso al Master of science in marketing management.”
Già durante l’esperienza universitaria aveva iniziato a lavorare per la multinazionale giapponese Sony, in linea con la sua passione per la tecnologia, il cinema e le culture orientali: “Organizzava ogni anno un programma per neo-laureati multilingue (nel mio caso, inglese e spagnolo) chiamato ‘European graduate programme’. Il programma dava la possibilità di ruotare in due paesi europei e in diverse posizioni prima di trovare un lavoro stabile all’interno dell’azienda. Nell’intervista finale, a Berlino, siamo stati selezionati in nove e lì ho compreso che una delle posizioni aperte era proprio Barcellona. Visto che già vivevo lì avrei potuto sfruttare la mia conoscenza dello spagnolo. Il secondo anno ho invece optato per il trasferimento in Inghilterra dove si trovava il quartier generale europeo di Sony e ho continuato a lavorare nella stessa posizione per un altro anno (il terzo) prima di accettare l’offerta di Amazon.”
Dopo due anni a Londra ed aver seriamente pensato di trasferirsi in Giappone al quartier generale della Sony, tanto da aver cominciato a studiare il giapponese, prese il sopravvento la passione per l’e-commerce, affascinato sopratutto dalla velocità di sviluppo e dalla continua innovazione di un settore in continua crescita. Così arriva la scelta di tornare a Milano per lavorare nella categoria dei videogiochi di Amazon. Un anno dopo, a luglio 2016, la grande occasione: la multinazionale cinese Alibaba Group, progettando di espandersi in Europa, cercava profili analoghi al suo. “Iniziai a seguire l’azienda su Linkedin e quando lessi l’annuncio con il quale cercavano professionisti laureati con 4-5 anni di esperienza internazionale in marketing ed e-commerce disposti a trasferirsi nel loro quartier generale in Cina, pensai che quello era il lavoro per me. Sono sempre stato profondamente affascinato dalle culture orientali e pensai di avere esattamente il profilo che l’azienda stava cercando. Mi sembrò molto interessante la prospettiva di vivere in Cina, sperimentare un mercato così dinamico e diverso, imparare il cinese.”
Su oltre 3.000 aspiranti, ad appena 70 candidati arrivava l’invito in Cina per l’intervista e per partecipare a diversi lavori di gruppo della durata di una settimana. Poco dopo, la telefonata con l’offerta di lavoro per lui ed altri 31 colleghi provenienti da 14 diversi paesi. Da ottobre 2016, si trova a Hangzhou, una tra le città più industrializzate del mondo, insieme alla moglie, cinese di seconda generazione conosciuta a Milano, e con un lavoro come ‘Global leadership associate’ per Alibaba, dimostrando buone capacità di adattamento ad usi e costumi profondamente diversi da quelli italiani ed europei e affrontando l’approccio a una lingua difficile (migliaia di ideogrammi da imparare e memorizzare), con un segreto: la passione.“Forse una delle cose che i miei datori di lavoro percepiscono è la grande passione per il mio lavoro. Non è il guadagno fine a se stesso che mi interessa, sono, al contrario, assolutamente convinto che la cosa più importante sia la certezza che la posizione che raggiungo sia quella giusta per me. Consiglio ai giovani di avere ben chiaro cosa vogliono dalla vita, essere curiosi, aperti, cercare di imparare continuamente. Seguire la propria passione è fondamentale per raggiungere i propri obiettivi e avere successo. Non devono avere paura dei cambiamenti ma abbracciarli con spirito di avventura.”
Ma la Sardegna, come spesso capita a chi abbandona l’Isola per lavoro, è sempre nel suo cuore, innamorato della sua terra e dei suoi sapori caratteristici: “Amo la Sardegna, da quando vivo fuori ancora di più. Sono diventato un promoter e non faccio altro che spiegare a tutti dove sia la Sardegna, quanto sia bella e mi piace far provare agli amici asiatici l’agroalimentare sardo (dal pecorino ai vini passando per la bottarga). È curioso il fatto che i non Europei spesso non sanno neanche dove sia la nostra isola. Torno spesso per stare con la mia famiglia, che ancora vive a Cagliari, e mi piacerebbe molto un giorno poter contribuire alla crescita della mia terra portando tutta l’esperienza che ho maturato in giro per il mondo.”
Martina Corrias
(admaioramedia.it)