Dopo una verifica fiscale nei confronti di una società di Sestu, operante nel settore della costruzione di impianti aeroponici industriali, la Guardia di finanza di Cagliari hanno avviato un’indagine, scoprendo l’emissione di fatture false per ben 1 milione 400mile euro ed un’evasione Iva per oltre 250mila euro.
Lo schema della frode era semplice, ben articolato e finemente congegnato: l’amministratore unico della società verificata aveva dapprima provveduto a costituire nel Regno Unito un’azienda con il medesimo oggetto sociale di quella italiana, ricorrendo ad un servizio di company secretary, che fornisce, tra le varie opzioni, anche quello di registered office (sede legale). In realtà, è stato scoperto che la società di diritto inglese era a tutti gli effetti una ‘scatola vuota’, cioè priva di qualsiasi struttura operativa. Questa, nel meccanismo fraudolento, fungeva unicamente da società alla quale intestare fittiziamente le operazioni commerciali (cessioni di beni e prestazioni di servizi), effettuate in realtà dall’azienda sarda nei confronti di imprese nazionali con sede nel centro-nord della Penisola. Questa interposizione fittizia ha consentito all’imprenditore di evadere il fisco, trasferendo ingenti ricchezze all’estero, beneficiando illegittimamente di un regime tributario agevolato.
Le indagini sono durate più di 6 mesi ed hanno portato al sequestro dei beni (depositi bancari, beni immobili, autoveicoli e conti correnti) ad un imprenditore di Capoterra per più di 250mila euro. (red)
(admaioramedia.it)