Sono nove i punti nascita degli ospedali sardi che, secondo le tabelle stabilite dal Ministero della Salute, dovranno chiudere perché non raggiungono almeno 500 parti all’anno. Tra questi, quelli degli ospedali Merlo di La Maddalena e Nostra Signora della Mercede di Lanusei.
“E’ assurdo – ha commentato il consigliere regionale di Forza Italia, Edoardo Tocco, vice presidente della Commissione consiliare che deve esaminare la riforma delle rete ospedaliera isolana presentata dalla Giunta Pigliaru – Il piano di razionalizzazione della sanità si traduce in tagli dei servizi fondamentali. Si dovrebbe invece tener conto del fatto che il presidio di La Maddalena è di fatto in un arcipelago. Per raggiungere il punto nascite più vicino occorre prendere il traghetto. C’è poi anche la questione viabilità interna alla Sardegna. Non bastano le sforbiciate alle cliniche private, ora si cerca di sopprimere ulteriori punti”.
Perciò, l’invito alla Regione a battersi con il Ministero non solo per tenere aperti questi presidi, ma anche per metterli in sicurezza: “Porre un limite di nascite non ha senso – ha aggiunto Tocco – Occorre però tutelare le mamme che si rivolgono a queste strutture e bisogna essere certi che qualunque struttura sia in grado di intervenire. Il direttore della Asl unica Moirano si attivi per tenere aperti i complessi sanitari. Bisogna trovare le risorse per garantire che tutti i punti nascita, anche quelli con meno di 500 parti all’anno, siano in piena sicurezza. La specificità del territorio sardo ha un’enorme importanza”. (red)
(admaioramedia.it)