Mercoledì mattina, verso le 8, i poliziotti sono entrati in una palazzina di via Seruci a Cagliari, dove era stata segnalata un’intensa attività di spaccio, e sono riusciti a bloccare la chiusura totale del portoncino di ingresso, protetto da una grossa catena in acciaio munita di moschettoni e fissata al muro per fungere da blocco in caso di sfondamento dall’esterno.
Poi, hanno notato un uomo, accortosi della presenza della Polizia, correva verso il bagno e buttava qualcosa nel water,che non riusciva ad evacuare. Fatto ingresso nell’appartamento, hanno bloccato l’uomo e perquisito l’appartamento: all’interno del water ed in diversi punti hanno trovato 155 dosi termosaldate con 12,76 grammi di cocaina e 15,23 grammi di eroina, oltre a 7.615 euro in banconote di vario taglio, materiale utile per il confezionamento della droga ed un rilevatore di microspie di fabbricazione israeliana.
.La casa era stata dotata di appositi strumenti per l’attività di spaccio: uno spioncino digitale montato sul blindato d’ingresso che permetteva una visione nitida e ‘grandangolare’ del pianerottolo e delle persone che si presentavano alla porta; una catena in acciaio lunga circa 150 centimetri con due moschettoni, a ridosso del blindato d’ingresso, fissata a due anelli in acciaio saldamente ancorati ai muri della porta, consentendo un’apertura sufficiente alla ricezione del denaro ed alla cessione dello stupefacente.
M.M., pluripregiudicato 60enne cagliaritano, con precedenti specifici, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di droga ed accompagnato nel carcere di Uta. (red)
(admaioramedia.it)