“Incontreremo appena possibile i vertici dell’azienda e ci attendiamo il completamento degli interventi previsti nella Centrale e il rispetto degli accordi già presi.” E’ l’impegno che ha preso l’assessore dell’industria, Maria Grazia Piras, intervenendo a Cagliari agli stati generali di Cgil, Cisl e Uil del settore chimico, dopo la notizia della vendita della centrale E.On di Fiumesanto al gruppo ceco Eph.
“L'esperienza del territorio con la multinazionale tedesca non è stato positivo e non si può esprimere dispiacere nel vederla andare via. Adesso, però, serve chiarezza. Infatti, non è chiaro se E.On abbia venduto anche l'impianto fotovoltaico, la cui concessione per la costruzione era stata data in funzione della realizzazione del quinto gruppo a carbone. Questo ci preoccupa perché se così non fosse si tratterebbe di uno scippo al territorio.” Questo il commento del sindaco di Sassari, Nicola Sanna.
“È necessario – ha aggiunto il Sindaco – capire con sicurezza se anche il gruppo energetico subentrante mantenga l'impegno a realizzare il quinto gruppo, elemento essenziale e fondamentale per la prospettiva di una produzione energetica anche più sicura rispetto a quanto avveniva con i gruppi 1 e 2. Perciò, chiediamo che il Mise controlli perché vengano rispettati gli impegni presi da E.on e ancora prima da Endesa; perché con la realizzazione del quinto gruppo era previsto si avviasse la bonifica dei gruppi 1 e 2, fermati lo scorso anno, e della spiaggia di Fiume Santo che deve essere restituita ai Sardi. Chiediamo, infine, anche alla Regione di intervenire per vigilare sul rispetto di questi impegni.”
Commento positivo anche dal consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Truzzu: “La notizia della nuova vita delle centrali ex E.On dà speranza all’industria sarda, ma prima di lasciare l’Isola l’azienda faccia le bonifiche. La Giunta regionale deve impegnarsi affinché sia garantito il ripristino ambientale dell’area interessata dalla centrale, naturalmente con bonifiche a carico della vecchia proprietà o dei nuovi acquirenti. Il territorio sardo ha già pagato duramente dal presenza industriale e scarso è stato il tornaconto in posti di lavoro e costi dell’energia. Le nuove centrali devono essere più efficienti e meno inquinanti. Occorre, pertanto, da parte di tutte le forze politiche una vigilanza attenta in questa delicata fase di passaggio di proprietà”. (red)
(admaioramedia.it)