Le dipendenze sono una piaga sempre più diffusa, specie nei territori periferici e isolati, come il Nuorese, dove è alta la percentuale di coloro che, oltre a fare abuso di alcool e tabacco, trovano nelle sostanze stupefacenti e nella ludopatia un facile approdo. Ad essere più vulnerabili soprattutto le nuove generazioni, come dimostrano le ultime indagini condotte nel 2012 dall’European school project on alcohol and other drugs. I giovani risultano, infatti, in cima alla classifica nazionale per utilizzo di droghe: cocaina (3,2%), cannabis (24%) e eroina (3,2%). Come se non bastasse, anche nei consumi di alcolici (37%) e tabacco (28,4%). Non da meno il sondaggio Dataninja del 2015 sul gioco d’azzardo, che vede l’ennesimo primato sardo di 22 slot machine ogni 100.000 abitanti. E pazienza se l’ultimo rapporto regionale sulle dipendenze è fermo al 2008, ad intervallarsi ormai sono solamente tristi record.
“Stabilire delle statistiche specifiche per ogni singola patologia è complesso. – spiega Rosalba Cicalò, direttrice del Serd dell’Asl di Nuoro – Per via del numeroso e crescente sommerso, che è impossibile quantificare. Ad oggi sono in cura circa 870 pazienti nelle nostre quattro strutture provinciali. Ognuna di queste si distingue poi dall’altra. A Nuoro vengono curati maggiormente i soggetti affetti da problemi di alcolismo, una fascia di utenti cronici che fanno uso di altre sostanze e una piccola percentuale di giovani che fanno abuso di eroina. A Sorgono in larga percentuale alcolisti, a Siniscola e Macomer le tossicodipendenze.”
Come sono cambiate le dipendenze rispetto al passato?
“Se pensiamo agli anni ’90 ci rendiamo conto che il cambiamento è stato totale. In quei decenni si faceva prevalentemente eccesso di eroina. Oggi invece la tendenza è diversa, in quanto non solo si è tornati a fare uso della stessa eroina ma è in crescita il poliabuso. Ovvero, il consumo di più sostanze contemporaneamente. Dalle classiche bevute, si passa prima alla cocaina e successivamente all’eroina. Inoltre anche grazie a internet, molte droghe, specie quelle sintetiche vengono acquistate in rete. Ma soprattutto è allarmante il fatto, che tra le nuove leve si inizi a bere già dai 13 anni, con consumi di alcool protratti per più volte al mese. Stesso discorso per il fumo. Nei piccoli e grandi centri si aggiunge tra l’altro, il nuovo incubo delle ludopatie, capace di creare seri danni nel tessuto sociale, economico e familiare.”
Quali rischi per la salute?
“Le complicanze sono elevate. Non c’è da stare tranquilli, se pensiamo che anche per quanto concerne le cannabis giungono spesso segnalazioni di decessi da tutta Europa. Non è un caso difatti, che il potenziale d’azione della marijuana sia 200 volte superiore rispetto ai decenni scorsi. Tali sostanze sono ormai geneticamente modificate, con un rilascio di complicanze sul corpo non immediato. In primo luogo vengono compromesse le attività cognitive, in una seconda fase gli interessi fino ad isolarsi dalla società e ad essere amicali. Ma soprattutto vi sono delle ripercussioni nella rendita in ambito lavorativo o di studio. Con la cocaina e l’eroina sopraggiungono in più delle malattie gravi come aids, cardiopatie e epatite. Non vanno sottovalutati inoltre, i danni al sistema gastroenterico causati dall’alcolismo o ai polmoni e alle vie aeree per il tabagismo.”
Chi guarisce dalle dipendenze poi collabora con voi, aiutando chi si trova ancora in difficoltà?
“Si soprattutto in ambito algologico. Esistono infatti vari gruppi che operano su tutto il territorio provinciale, in cui le famiglie dei pazienti che hanno già affrontato il problema offrono il loro aiuto alle nuove. Anche per quanto concerne il gioco d’azzardo e il tabagismo vengono appositamente ideate della terapie di gruppo. Nonostante ciò talvolta, si verificano casi di rifiuto o scarso approccio a curarsi. Ogni anno come Serd organizziamo varie iniziative e convegni con relatori di spicco, spesso coinvolgendo anche i giovani e le scuole. La partecipazione si dimostra soddisfacente con un’importante contributo alla causa di sensibilizzazione.”
Come si può evitare la dipendenza delle nuove tecnologie, senza rinunciarvi?
“Limitarne l’utilizzo in determinate fasce orarie e solamente in casi di necessità sarebbe l’ideale. Per i più piccoli invece, le buone lezioni sull’utilizzo di telefonini, ipad e computer dovrebbero iniziare già da casa. E’ assurdo il fatto che già dall’età infantile, in tanti posseggano queste apparecchiature, facendone un uso di certo non formativo. Affiancare con diligenza dei giochi utili nella crescita si rivelerebbe più opportuno. I bambini crescerebbero meglio e meno schiavi di certi strumenti.”
Giorgio Ignazio Onano
(admaioramedia.it)
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