Dopo giorni di tensioni, di marce e retromarce, forse la riunione di maggioranza del centrosinistra (in programma questo pomeriggio tra Governatore e partiti) risolverà l’intricata vicenda della nomina del supermanager unico della Asl regionale (Azienda per la tutela della salute, Ats). Il designato, dal presidente Pigliaru e dall’assessore della Sanità Arru, non è stato gradito dai vertici dei partiti della maggioranza, perciò Francesco Zavattaro (ex manager in Abruzzo ed attualmente all’Azienda lombarda dell’emergenza-urgenza) resterà nei box ancora per un po’. Seppure, non v’è certezza che dal vertice odierno possa essere confermato il suo nome o peggio ancora esca un nome condiviso. Il dibattito ufficialmente si sarebbe impantanato sui criteri della designazione (capo in testa, l’assessore Maninchedda) tra i 105 curriculum esaminati, seppure il fatto che il manager prescelto abbia lavorato con due giunte di centrodestra ha fatto storcere il naso a tanti. Intanto, fino alla ‘successione’, sono stati prorogati i commissari delle Asl. Sullo sfondo della ‘crisi sanitaria’, il fantasma del rimpasto che aleggia ormai da troppo tempo per non essere imminente.
Ovviamente, l’opposizione ‘inzuppa il pane’ nelle difficoltà della Giunta e della sua maggioranza: “E’ urgente un confronto in Consiglio regionale, ogni scorciatoia sarebbe un vicolo cieco”, ha chiesto Alessandra Zedda, vicecapogruppo di Forza Italia. “Nutriamo dubbi sulla legittimità della proroga dei commissari, perfino in Giunta c’è chi resta sorpreso per la procedura seguita. L’Esecutivo è uscito fuori dall’alveo della legge approvata dalla stessa maggioranza e perfino da quello di un minimo di consequenzialità tra le parole e le azioni. Governano da due anni e mezzo, con direttori generali nominati da loro già da oltre un anno e mezzo, ma la spesa è fuori controllo, le Asl non hanno una guida stabile perché si procede a suon di commissariamenti e proroghe e gli accorpamenti”.
Per Ugo Cappellacci, coordinatore regionale azzurro, “il pasticcio della Giunta con il mancato rispetto del termine del 31 agosto rischia di scatenare il caos nella sanità sarda. A causa dell’immobilismo e dei pasticci della Giunta regionale, sarebbe tutto da rifare dal principio, con una perdita di tempo e con una gravissima incertezza su chi debba guidare le aziende della sanità sarda. Nel frattempo, gli accorpamenti raffazzonati mortificano la buona sanità, i costi aumentano, i bilanci delle Asl sono fuori controllo: l’esatto opposto di quanto promesso con una finta riforma, che è solo la foglia di fico della solita lottizzazione politica”.
Sempre dai banchi di Forza Italia arrivano le critiche del capogruppo Pietro Pittalis (“La cosiddetta proroga dei commissari è un atto che si pone al di fuori del dettato normativo, che prevede una nomina in vista della fusione della aziende. Dietro le dichiarate intenzioni riformiste si celava solo una lotta per le poltrone, per il dominio della sanità sarda tra le fazioni litigiose del centro-sinistra”) e dei consiglieri Edoardo Tocco (“Non si può continuare con questo valzer di nomi per la guida di un settore così fondamentale per i cittadini come la salute. Sarebbe paradossale che la sanità sarda possa essere condotta da un direttore proveniente dalla Penisola, distante dalle esigenze dei diversi territori. Assurdo che sulla sanità sarda si consumino dei giochi di potere per la spartizione delle poltrone senza che si adotti una strategia utile a dare un futuro ai presidi ospedalieri, mai come ora in una fase di incertezza viste la carenza di personale e le sforbiciate ai servizi”) ed Ignazio Locci (“Mentre il centro-sinistra si azzuffa per le poltrone, la Sanità è allo sbando, con nuove voragini nei bilanci delle Asl, costi fuori controllo, disservizi a danno dei pazienti sardi e dei visitatori, mancanza di un minimo di programmazione con commissari prorogati in perpetuo”)
Per Attilio Dedoni, capogruppo dei Riformatori, la crisi politica in atto ha fatto precipitare la Regione indietro di decenni: “Le preoccupazioni che ci siamo trovati ad esprimere nei giorni scorsi riguardo un prepotente ritorno degli appetiti dei partiti verso i posti di sottogoverno nella sanità hanno purtroppo trovato conferma, con un’intensità inversamente proporzionale al numero di posti da spartire: minore è il numero delle poltrone, più forte è la fame che le forze del centrosinistra stanno mettendo in mostra con uno spettacolo che ha ben poco di edificante. il Consiglio ha scritto una legge che prevede una data entro la quale il manager avrebbe dovuto essere nominato e l’esecutivo non è stato in grado di attuarla, pertanto ci aspettiamo di ricevere quantomeno delle spiegazioni”. (red)
(admaioramedia.it)
4 Comments
Gigi Loi
????????????????????
ugocappellacci
RT @admaioramedia: Asl senza guida. Oggi riunione maggioranza. Opposizione: Centrosinistra litiga, sanità allo sbando https://t.co/2vGCgNqr…
ignazio_locci
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fancio_original
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