Una sfida da raccogliere: un nuovo progetto per Quartu Sant’Elena (Antonello Picci – Associazione 24 febbraio)

02 Settembre 2016

Direttore,

Le scrivo in merito alla sollecitazione che Fratelli d’Italia fa attraverso le colonne del suo giornale. Con una premessa: in politica chi vince governa, chi perde fa l’opposizione. Considero questo vecchio schema non ancora superato da un sistema migliore che garantisca governo e controllo. E non ultimo, rispetto nei confronti delle persone a cui si è chiesto il voto.

Nella mia modesta storia politica questo ho sempre fatto, ho vinto e perso delle competizioni elettorali. Quando ho vinto ho dato tutto me stesso perché credevo negli uomini che hanno vinto insieme a me e soprattutto credevo nell’Idea; quando ho perso ho spiegato, in particolare nelle ultime elezioni amministrative di Quartu, che il nostro ruolo era quello di controllare l’operato di chi le vinceva e che bastava essere spettatori distanti dall’incredibile fallimento messo in scena dal Pd e dal suo sindaco per vincere comodamente le successive elezioni.

Esistono in natura, in Italia ma anche in paesi dalla politica considerata tradizionalmente stabile, esperienze che vanno oltre questa dicotomia. Il più citato è quello della Grosse Koalition a guida Merkel. Alcuni tentativi continuano a fallire in Spagna, tanto che il premier incaricato Rajoy ancora non trova una maggioranza. Si tratta evidentemente di momenti straordinari, in cui donne e uomini di robusta consistenza politica rinunciano alla posizione di parte per il valore superiore di consegnare alla nazione stabilità e governo. Un compromesso al rialzo.

Non serve essere dei geni per capire che quanto sopra sia materia diversa da quella cosa che gli attori della politica quartese hanno chiamato con certa enfasi “laboratorio politico”, nel tentativo di nobilitare qualcosa che di nobile ha poco o nulla. E’ un accordo fra 15 persone, un compromesso (questa volta al ribasso) che ha scopo ultimo quello di evitare di tornare a casa. Fatta salva la ‘bontà’ e l’onestà (in alcuni casi l’ingenuità) individuale di ognuno dei 15 consiglieri, il tema è solo ed esclusivamente la drammatica insipienza amministrativa. E spesso anche politica. Dunque la premessa banale, chi vince governa e chi perde fa l’opposizione, a Quartu non è così scontata. Perché ci hanno spiegato che questo è il migliore dei mondi possibile, come sosteneva Candido. Ma Candido, si sa, era un ottimista.

Terminata la stagione delle grandi ideologie, per quale motivo si sta assieme in politica? Si sta assieme attorno ad un’idea, nella condivisione di un progetto oppure per una mera spartizione di ruoli o poltrone. Ecco, l’idea e il progetto, quantomeno non li abbiamo capiti. E questo è tanto più grave se pensiamo al ritardo che, negli ultimi 20/30 anni, Quartu ha accumulato sulla visione del territorio, sul commercio, sul turismo, sulle grandi opere, sulla viabilità e sulla cultura. Ovviamente, e ci mancherebbe, con sporadici episodi virtuosi.

Ed ecco perché è quanto mai utile ed ormai improrogabile l’invito, direi l’urlo, lanciato sulle colonne di Ad Maiora Media dal coordinamento cittadino di Fratelli d’Italia. E’ una sfida che va raccolta. E’ il momento per tutti quelli che hanno a cuore un’idea di convivenza, mi rivolgo soprattutto a quelli che non hanno mai partecipato alla vita dell’amministrazione, di gettare il cuore oltre l’ostacolo. Abbiamo idee chiare, precise, pronte e realizzabili ed abbiamo gambe ed intelligenze sulle quali farle correre. Ora.

Antonello Picci – Associazione 24 febbraio Quartu Sant’Elena

(admaioramedia.it)