Il voto sulla Asl unica regionale (Asur) si avvicina ed gli scricchiolii sul tema interni alla maggioranza arrivano in aula con le astensioni di Pier Mario Manca (PdS) ed Anna Maria Busia (Cd) sul voto di ieri che ha approvato il passaggio agli articoli. Azioni chiare che si aggiungono ai tanti dubbi manifestati nei discorsi di altri consiglieri del centrosinistra. Altro nodo a risolvere sarà la sede dell’Asur: fino ad ieri sembrava dovesse alloggiare ad Oristano, oggi a Sassari, domani non si sa. In realtà, sull’approvazione della Asl unica (che, peraltro, unica non sarà, bensì in compagnia delle due aziende ospedaliere-universitarie di Cagliari e Sassari, del Brotzu e dell’Areus, che raccoglierà 118, guardie mediche e pronto soccorso, per un totale di cinque aziende), Pigliaru ha deciso di giocarsi tutto e non sarà facile che resti vittima di qualche trabocchetto, imprevisto che inevitabilmente costerebbe la fine anticipata della legislatura. Però, il piatto è ricco e più di un consigliere vorrebbe ‘ficcarsi’ per far sponda al proprio territorio o per pescare qualche nomina tra i direttori delle otto aree sociosanitarie che nasceranno. Mentre Cagliari dovrebbe restare a guardare, Nuoro sembra essersi aggiudicata la sede dell’Areus, azienda che però non piace a tutta la maggioranza (sicuramente contrario il Centro democratico) e potrebbe essere declassata a dipartimento dell’Asur. Mentre, sull’unico e sommo direttore generale dell’Asur la partita si giocherà certamente fuori dall’Aula, seppure siano ancora da mettere nero su bianco i suoi poteri. Oggi, intanto, ennesimo vertice di maggioranza per provare a far quadrare i conti ed arrivare uniti alle votazioni.
L’opposizione di centrodestra, nel frattempo, sta cercando di svolgere il suo mestiere ed oggi ha presentato almeno duecento emendamenti: “Presentiamo una vera e propria riforma alternativa, attuabile ed effettiva, a differenza di quella solo di facciata proposta dalla Giunta regionale – ha spiegato Ignazio Locci, consigliere di Forza Italia – Proponiamo un modello basato su tre aziende territoriali: Sassari, Olbia-Tempio; Oristano, Nuoro, Ogliastra; Medio Campidano, Carbonia, Iglesias, Cagliari. Salvaguardando il Brotzu e le aziende universitarie e il dipartimento interaziendale dell’emergenza e urgenza. Se la necessità di una semplificazione del quadro può essere condivisa, non condividiamo l’idea di una Asl unica che genererebbe conflitti tra territori e che stride con l’idea di una sanità a misura di paziente e di comunità, in un territorio variegato dal punto di vista orografico e infrastrutturale”.
“La nostra idea può essere applicata già nel breve periodo, a differenza di una scelta che richiederebbe tempi lunghi, con inefficienze e aumenti della spesa pubblica – ha aggiunto Locci – Allo stesso tempo si evita una concentrazione di potere su una figura verticistica che risponderebbe solo al governatore e che va nella direzione opposta rispetto all’obiettivo di una sanità libera dalle degenerazioni della politica”.
La figura troppo forte di un solo direttore generale è contestata anche da Edoardo Tocco (Forza Italia): “Sarà un supermanager che avrà un potere assoluto su tutte le scelte riguardanti la salute dei cittadini sardi, dagli ospedali alle risorse da destinare per i diversi territori. Ridimensiona il ruolo dell’assessore, assegnandogli un potere smisurato. Le aree socio sanitarie avranno una gestione autonoma fittizia, che si tradurrà in decisioni calate dall’alto. In questo processo il pericolo è che possano esserci tagli dei piccoli ospedali e soppressioni di reparti”.
Per Paolo Truzzu, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, la Asl regionale è una scelta dettata dalla disperazione: “La sinistra non riesce ad affrontare e risolvere i problemi della sanità e decide di affidarne la gestione a un monarca che forse non sarà nemmeno sardo e risponderà a logiche e interessi lontani da quelli dell’Isola. L’Asur gestirà gran parte del bilancio regionale, assegnando un enorme potere al suo direttore, ma nulla potrà fare per arginare la spesa sanitaria fuori controllo e la gestione clientelare di assunzioni e nomine. Basterebbe, invece, rafforzare le competenze e la struttura dell’assessorato alla Sanità creando una centrale unica di committenza per controllare le spese e un’altra che selezioni il personale da assegnare alle diverse Asl dell’Isola. Se c’è la volontà di razionalizzare la spesa, non serve creare questo gigante d’argilla, sempre più simile alla famigerata Abbanoa, ma i risultati si possono ottenere anche facendo lavorare le strutture già esistenti, basta attribuire loro nuove ruoli e responsabilità”. (red)
(admaioramedia.it)
4 Comments
ignazio_locci
RT @admaioramedia: SANITA’, Maggioranza cerca pace per approvare riforma. Opposizione disegna riforma alternativa https://t.co/uIjmsJvZNr @…
Gigi Loi
Sicuramente La troverà in cambio di qualcosa …????????????
truzzu
A Noi interessa una Sanità che funzioni, a misura di cittadino. Per altri invece il problema è avere la sede… https://t.co/bHjQa6qXcD
franco_cabras
RT @truzzu: A Noi interessa una Sanità che funzioni, a misura di cittadino. Per altri invece il problema è avere la sede… https://t.co/bH…